Dopo la Mongolia della trilogia di Yeruldelgger – 100.000 copie vendute in Italia – Ian Manook ci accompagna nei meandri più oscuri dell’Islanda.
Nel deserto di cenere dell’Askja, nel cuore dell’Islanda, viene avvistato il corpo imbrattato di sangue di una donna. L’ispettore Kornelíus Jakobsson, della polizia criminale di Reykjavík, non fa in tempo ad arrivare sul posto che il corpo è già scomparso nel nulla. Negli stessi giorni, nei pressi della capitale, la giovane poliziotta Botty sta indagando su uno scenario simile: delle tracce di sangue e una bottiglia di vodka in frantumi sono stati rinvenuti sul fondo di un cratere ma, di nuovo, il corpo non si trova. Altro fatto curioso: in entrambi i casi, la memoria dei testimoni lascia alquanto a desiderare. Questi crimini ricordano all’ispettore Kornelíus il fiasco giudiziario che aveva sconvolto l’Islanda a metà degli anni Settanta: due crimini senza cadaveri, senza prove materiali, senza testimoni, solo dei presunti colpevoli che alla fine avevano confessato senza avere il minimo ricordo dei fatti. Nel frattempo, un cecchino semina il panico…
Ian Manook ci porta questa volta in una Islanda più selvaggia, in mezzo agli ingranaggi di una macchinazione politica che rivela il lato oscuro di questa nazione solo apparentemente perfetta. Dopo Heimaey, il secondo capitolo della trilogia islandese: un viaggio sorprendente attraverso luci e ombre di un paese dai mille segreti.
Di Heimaey, primo libro della serie, è stato scritto:
«I libri di Manook sono sempre anche un invito a viaggiare e per chi non conosce l’Islanda Heimaey è una formidabile esca. Per chi invece ha visto quest’isola vulcanica, l’itinerario dei Soulniz scatena la voglia di tornare per capire se sul lago Mývatn o a Gullfoss si resterebbe disorientati».
Cristina Nadotti, «il Venerdì di Repubblica»
«Sottosopra. Heimaey di Ian Manook ti lascia sottosopra… L’Islanda è un paese che sviluppa la fantasia di giallisti come Arnaldur Indriðason e Yrsa Sigurðardóttir. E che ora ingaggia un francese, magistrale nel descriverlo».
Lorenzo Cresci, «TTL – La Stampa»
«Come la Mongolia nella saga di Yeruldelgger, l’Islanda è in Heimaey ben più che un semplice scenario, ma una protagonista a pieno titolo».
Gaia Rau, «la Repubblica»
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
432 -
Collection
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Série
À propos de l'auteur
Ian Manook
Giornalista, editore e romanziere, vive a Parigi. Ha esordito con Yeruldelgger. Morte nella steppa, primo capitolo di una trilogia con lo stesso protagonista al quale sono seguiti Yeruldelgger. Tempi selvaggi e Yeruldelgger. La morte nomade. Pluripremiato e adorato dai lettori e dalla critica, Yeruldelgger è un vero e proprio fenomeno. Fazi Editore ha pubblicato anche i romanzi Mato Grosso, Heimaey e Askja.