Auschwitz e il futuro della memoria Dall’era del testimone all’era del credente

Auschwitz e il futuro della memoria

Dall’era del testimone all’era del credente

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L’approssimarsi inevitabile della stagione successiva alla scomparsa dei sopravvissuti alla Shoah impone l’interrogativo sul futuro della memoria. Come verrà coltivata, con quali intenti, con quali linguaggi, in quale prospettiva e con quali strumenti? Tra noi e gli eventi del passato si frappone oggi un enorme patrimonio di informazioni, ricordi, dichiarazioni, elaborazioni artistiche prodotto nel tempo dai sopravvissuti, al punto che non è più possibile accostarsi alla Shoah senza tenerne conto e sorge il dubbio se tutto ciò rappresenti una via di accesso agli eventi stessi o una muraglia che ce li preclude. I reduci, inoltre, divenuti testimoni per antonomasia, hanno acquisito una centralità sempre più rilevante nel dibattito pubblico sulla Shoah e c’è il timore concreto che la loro scomparsa annullerà completamente la memoria. Ricostruire l’evoluzione della loro figura ci aiuta a comprendere meglio non solo la parabola delle narrazioni di quegli eventi, ma anche quella della società cui apparteniamo e a capire in quale modo e con quali scopi ci siamo rapportati in passato alla peggior tragedia della nostra storia e come ci apprestiamo a farlo nel prossimo futuro.

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À propos de l'auteur

Enrico Mottinelli

Enrico Mottinelli (Brescia, 1965), laureato in Pedagogia e in Filosofia, vive a Lecco e lavora da circa trent’anni a Milano in ambito editoriale. Studia temi inerenti alla Shoah e ha pubblicato La neve nell’armadio. Auschwitz e la “vergogna del mondo” (2013) e Il silenzio di Auschwitz. Reticenze, negazioni, indicibilità e abusi di memoria (2018). Ha collaborato con Frediano Sessi alla stesura del volume Auschwitz. Storia e memorie (2020).

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