Cosa significa raccontare? Cosa accade quando diciamo “io”? Prendersi cura di sé attraverso la scrittura è possibile solo in prospettiva autobiografica? L’immaginazione è pura evasione o può aiutare la persona a conoscersi meglio? Nel libro si risponde a queste e ad altre domande, evidenziando le potenzialità curative della scrittura “trans-autobiografica”, un tipo di narrazione che prende spunto da snodi autobiografici, da eventi reali che vengono utilizzati dall’autore per costruire storie d’invenzione. Alla prospettiva centripeta e seria del pensiero autobiografico si intreccia quella centrifuga, giocosa, ispirata alla fantasia, alla creatività e alla leggerezza. Osservarsi da un punto di vista decentrato, attivare la logica del “far finta” e del “come se”, essere consapevoli della finzione, giocare con la propria storia trasformandola in un romanzo apre uno sguardo inedito su di sé, orientato non solo in direzione di ciò che è stato, ma anche del possibile. Tutto ciò dà voce al desiderio, non mirando a un’evasione e a una fuga dalla propria storia, dalla propria identità reale, dai propri dolori, ma mettendo a disposizione dell’autore una serie di strumenti che lo aiutano a guardarsi dentro in modi nuovi e sorprendenti.
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Date de publication
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À propos de l'auteur
Gian Luca Barbieri
Gian Luca Barbieri è ricercatore presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Parma. È membro del Comitato scientifico della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, della rivista “International Journal of Psychoanalysis and Education” e della collana Scienze della narrazione di Mimesis Edizioni. Tra i suoi libri: Narrazione e psicoanalisi (1998), scritto con M.P. Arrigoni; Tra testo e inconscio (2007); Psicologia dinamica (2009); Il laboratorio delle identità (2014), Silenzio e musica rock (2018).