“Basi linguistiche” come “basi epistemologiche” della semiotica; basi che delineano una teoria molto precisa: la semiolinguistica, contrapposta a un generico “campo semiotico”. Qui il segno verbale occupa un posto di rilievo essendo condizione imprescindibile della riflessione su tutti i segni, verbali e non verbali. È pertanto difficile per la semiotica fare a meno della linguistica, la quale, a sua volta, deve partire dalla nozione di segno, e dunque darsi una costituzione semiotica, per potersi occupare del segno verbale stesso. Una buona ricerca teorica, inoltre, non può prescindere da una “tradizione scientifica”: la dimensione storica acquista così una valenza epistemica. In questo quadro il libro colloca la questione dell’arbitrarietà del segno, della traduzione, dell’onnipotenza semiotica delle lingue, della dialettalità della semiosi, della natura stratificazionale del linguaggio, muovendosi con un passo teorico e storico.
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Collection
À propos de l'auteur
Cosimo Caputo
Cosimo Caputo, professore associato (abilitato al ruolo di professore ordinario) di Filosofia e teoria dei linguaggi, insegna Semiotica nell’Università del Salento. Ha pubblicato numerosi saggi in riviste, italiane ed estere, e in volumi collettanei. Fra i suoi libri: Hjelmslev e la semiotica (2010), Tra Saussure e Hjelmslev. Ricerche di semiotica glossematica (2015), La scienza doppia del linguaggio. Dopo Chomsky, Saussure e Hjelmslev (2019), e per i nostri tipi Emilio Garroni e i fondamenti della semiotica (2013).