Che cosa tiene insieme scrittori in sé molto differenti come Beppe Fenoglio e Giorgio Bassani, Pier Paolo Pasolini e Franco Fortini, Leonardo Sciascia e Paolo Volponi o il poeta operaio Luigi Di Ruscio e un finissimo bohèmien quale l’oggi dimenticato Velso Mucci? Li unisce la convinzione che la letteratura non sia né debba essere una attività autonoma e tanto meno separata dalla società, ma che essa abbia senso soltanto se legata strettamente a istanze d’ordine etico e politico. Dunque la lezione di quei maestri è di particolare importanza nel presente che vede l’egemonia e anzi la dittatura della produzione di genere.
Nella costellazione saggistica di Compagni di via, Massimo Raffaeli fornisce la mappa di un percorso in cui l’espressione letteraria e il pensiero critico si richiamano continuamente, nei modi della urgenza e talora dell’aperto conflitto con l’attuale senso comune dove dominano l’evasività dell’intrattenimento e gli alibi più o meno raffinati di una letteratura dimissionaria quanto alla propria funzione civile.
Détails du livre
-
Éditeur
-
Langue
Italien -
Date de publication
-
Nombre de pages
174 -
Collection
-
Série
À propos de l'auteur
Massimo Raffaeli
Massimo Raffaeli scrive di critica letteraria per “il manifesto”, “Il Venerdì di Repubblica” e collabora alle trasmissioni di Radio 3 Rai e della Radio Svizzera italiana. Ha curato l’edizione di autori italiani (fra cui Alberto Savinio, Primo Levi, Carlo Cassola, Mario Soldati) e ha tradotto autori della moderna letteratura francese, da Antonin Artaud, Jean Genet, Louis-Ferdinand Céline a René Crevel e Tony Duvert. Parte della sua produzione è raccolta in diversi volumi, fra cui da ultimo L’amore primordiale. Scritti sui poeti (2016), Marca francese (2019) e Di senso comune. Scritti per ‘Alias’ (2021).