Il volume indaga il rapporto tra il pensiero di Jacques Derrida (in particolare la decostruzione) e il cinema in tutti i suoi aspetti. L’obbiettivo è dimostrare come il pensiero del filosofo francese sia fondamentale per l’elaborazione di una teoria e di una metodologia che indaghino le componenti strutturali del cinema per poi scomporle e aprirsi così a un’analisi interpretativa radicale. Nella prima parte vengono mostrate tutte le dinamiche che il cinema attiva e le modalità con cui esso dialoga con la filosofia. Emerge da questo studio il carattere totalmente decostruito dell’immagine filmica che anticipa e oggettiva le riflessioni di Derrida sul testo, la scrittura, ecc., il tutto nella costante emersione del senso e nella produzione di concetti filosofici. La seconda parte del libro fornisce tre esempi di film che instaurano un rapporto diretto (L’uomo che mente), ambiguo (Videodrome) e contrapposto (Paisà) con il pensiero del filosofo francese. Gli aspetti che emergono dimostrano la validità della decostruzione per l’analisi del film e la teoria del cinema in generale. Il pensiero di Derrida risulta essere così un orizzonte culturale indispensabile per comprendere il cinema ma anche per decodificare e ripensare radicalmente il mondo e la contemporaneità.
Détails du livre
-
Éditeur
-
Langue
Italien -
Date de publication
-
Collection
À propos de l'auteur
Davide Persico
Davide Persico è dottore di ricerca all’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Studioso delle relazioni tra cinema e filosofia, con particolare interesse per l’ermeneutica, la decostruzione e la psicoanalisi. Ha pubblicato saggi sulle riviste “Imago” e “Segnocinema”, il volume Inland Empire. L’illusione e l’assenza (Roma, 2010) e, per i nostri tipi, Decostruire lo sguardo. Il pensiero di Jacques Derrida al cinema (2016).