È l'inizio del ventesimo secolo e in Giappone l'Era Meiji, lepoca del grande Rinnovamento, avanza impetuosa con le sue sconvolgenti modernizzazioni. Daisuke _ i baffi che con studiata eleganza cadono appena sul labbro superiore, le guance floride, la pelle dotata di una calda lucentezza _ appartiene a una nobile famiglia, agli «aristocratici designati dal Cielo», e tuttavia è fiero di essere considerato un trentenne moderno, un dandy che legge il poeta italiano DAnnunzio, si diletta con le pagine così sfacciatamente decadenti della letteratura occidentale ed è lontanissimo dallo spirito antico del Giappone. La sua educazione raffinata e la sua acuta sensibilità comportano, però, un prezzo nientaffatto piccolo da pagare: una fragilità nervosa, un cruccio, unansia fuori del comune, che Daisuke tenta di frenare col placido ritmo della sua esistenza inoperosa, fatta di letture, lunghi momenti di riflessione, sporadici incontri con amici, visite saltuarie alla dimora dei suoi familiari. Questa vita tenuta al riparo dai conflitti crolla inevitabilmente il giorno in cui Michiyo, la giovane moglie di Hiraoka, un vecchio compagno duniversità caduto in disgrazia, ricompare a Tokyo. Capelli nerissimi, viso ovale e occhi che sembrano incredibilmente grandi quando il suo sguardo si posa su qualcosa, Michiyo emana una vaga impressione di malinconia, uno struggimento irresistibili per Daisuke, che trasforma dincanto laffetto sempre nutrito per lei in una passione irrefrenabile. Nella sua frequentazione della letteratura francese, Daisuke sa che il tormento, langoscia delladulterio sono sentimenti per eccellenza moderni. Sa, tuttavia, anche che la modernità del Giappone non è tale da permettere di infrangere, senza imbattersi in un duro castigo, i sacri vincoli di una condotta morale trasmessa da millenni. Per la prima volta nella sua vita, però, trova il coraggio di andare incontro al proprio destino: decide di rifiutare il matrimonio combinato che gli propone il padre _ a rischio di incorrere nella sua collera e vedersi tagliare i viveri _ e di dichiarare il suo amore a Michiyo. Opera che, nella sua natura di dramma sentimentale ed esistenziale, si presenta come uno dei romanzi più moderni di Soseki, E poi è un libro fondamentale della letteratura giapponese, un classico imperdibile per i lettori dallautore di Io sono un gatto e Il cuore delle cose.
Il dramma sentimentale dellautore di Io sono un gatto, «un genio della letteratura giapponese». Japan Quarterly
Hanno detto di Il cuore delle cose:
«Il capolavoro di un grande scrittore giapponese: lincontro tra un maestro di saggezza e un ragazzo in cerca di risposte sulla vita». Alberto Bevilacqua
«Uno dei capolavori della letteratura dogni tempo». Il Sole 24 OreDétails du livre
-
Éditeur
-
Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Langue d'origine
Japonais -
Date de publication
-
Nombre de pages
236 -
Traducteur
-
Collection
À propos de l'auteur
Natsume Soseki
Natsume Soseki viene unanimemente considerato come il più grande scrittore del Giappone moderno, maestro riconosciuto di Tanizaki, Kawabata e Mishima. Pseudonimo di Natsume Kinnosuke, Natsume Soseki nacque nel 1867 a Edo da un samurai di basso rango, ultimo di sei figli. Nel 1905 pubblicò il suo primo libro: Io sono un gatto (Neri Pozza 2006). Seguirono Bocchan (Il signorino, Neri Pozza 2007) nel 1906 e Sanshiro nel 1908. Morì nel 1916 a 49 anni. Tra le sue opere ricordiamo Il viandante, Erba lungo la via e i romanzi apparsi in Italia sempre nelle edizioni Neri Pozza: Guanciale d’erba, Il cuore delle cose, E poi, La porta.