Lo zoo personale di Andrea Camilleri è fatto di animali e di storie che entreranno nella nostra vita per sempre. Sono ritratti en plein air: impossibile leggerli e vederli senza sentire dentro qualcosa di fortissimo, perché sono pieni di affetto, confondono il confine tra la coscienza umana e quella degli animali e sono sempre a favore di questi ultimi, nel senso di un’armonia della vita solo nel rispetto di tutte le specie viventi.
Cani, gatti, cardellini, ma anche volpi, serpenti e tigri sono descritti come portatori di uno spirito ricco di amore e di intelligenza, molto più complesso e profondo di quanto pensiamo: una ‘magaria’ inesauribile. Ciascuno di loro sembra comprendere la logica degli uomini, che di volta in volta sfrutta a suo favore o prova a sconfiggere con varie strategie, sempre vincenti: dalla dignità dei tacchini al canto riconoscente di un cardellino, dall’astuzia di un lepro alla commovente compostezza di un gatto innamorato, dalla mite bellezza di una capra alla puntualità discreta di un serpente. Allo stesso tempo Camilleri ci ricorda che forse il mondo è diventato troppo brutto perché la bellezza degli animali abbia diritto a esistere. Ogni storia ci lascia con la consapevolezza dolceamara di tutto quello che rischiamo di perdere, ma anche con la quieta fiducia che sia ancora possibile un mondo in cui convivere e rispettarsi, con l’ausilio di un po’ di buon senso e di umorismo, un mondo meno prepotente e più meritevole di bellezza. Quella che Paolo Canevari con la grazia e la leggerezza dei suoi animali ha fissato sulla carta, anche lui, per sempre.
Cani, gatti, cardellini, ma anche volpi, serpenti e tigri sono descritti come portatori di uno spirito ricco di amore e di intelligenza, molto più complesso e profondo di quanto pensiamo: una ‘magaria’ inesauribile. Ciascuno di loro sembra comprendere la logica degli uomini, che di volta in volta sfrutta a suo favore o prova a sconfiggere con varie strategie, sempre vincenti: dalla dignità dei tacchini al canto riconoscente di un cardellino, dall’astuzia di un lepro alla commovente compostezza di un gatto innamorato, dalla mite bellezza di una capra alla puntualità discreta di un serpente. Allo stesso tempo Camilleri ci ricorda che forse il mondo è diventato troppo brutto perché la bellezza degli animali abbia diritto a esistere. Ogni storia ci lascia con la consapevolezza dolceamara di tutto quello che rischiamo di perdere, ma anche con la quieta fiducia che sia ancora possibile un mondo in cui convivere e rispettarsi, con l’ausilio di un po’ di buon senso e di umorismo, un mondo meno prepotente e più meritevole di bellezza. Quella che Paolo Canevari con la grazia e la leggerezza dei suoi animali ha fissato sulla carta, anche lui, per sempre.
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
196 -
Illustrateur
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Collection
À propos de l'auteur
Andrea Camilleri
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel settembre 1925. Vive a Roma dal 1949.
Regista teatrale, debutta a Roma nel 1953. Dal 1958 lavora come produttore e regista televisivo e radiofonico in Rai. Ha insegnato Direzione dell’attore al Centro sperimentale di cinematografia, ha tenuto la cattedra di regia, per quindici anni, all’Accademia nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico.
Nel 1978 ha pubblicato il suo primo romanzo: da allora non ha più abbandonato la letteratura. Ha pubblicato oltre sessanta volumi tra romanzi storici e civili, romanzi polizieschi e la serie che ha come protagonista il commissario Montalbano. Ha venduto, in Italia, circa venti milioni di copie. All’estero, più di otto milioni. È tradotto in più di trentacinque lingue.
Collabora a numerosi quotidiani italiani e stranieri. Ha ricevuto premi letterari in Italia e all’estero. Per Chiarelettere ha pubblicato, con Saverio Lodato, "Un inverno italiano" (2009). Ha tre figlie e quattro nipoti.