I viaggi di Freud in Italia Lettere e manoscritti inediti

I viaggi di Freud in Italia

Lettere e manoscritti inediti

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«D'Angelo ha eseguito un'analisi comparativa sincronica e diacronica dei contenuti dell’intera opera freudiana, in particolare tra corpus epistolare (edito e inedito), i taccuini tascabili appunto, e tanto altro, poiché nella vita di Freud il ricercare, lo scrivere e il viaggiare, sono sempre stati caratterizzati da molteplici aspetti intrecciati fra di loro.»
Dr.ssa Andrea Braun, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

«Un vero e sostanziale contributo alla biografia e all'opera di Freud.»
Prof. Jörg Robert, Universität di Tübingen

««[…] non è raro che il viaggio assuma un significato recondito di evasione; o per lo meno del piacere – tutto conscio – di allontanarsi dalla noia o dai fastidi della quotidianità. Ma in questo caso la fuga è da sé stesso e il fuggitivo eccellente è Sigmund Freud. Non si tratta di un'indiscrezione, né di un'interpretazione “selvaggia”, ma di parole scritte da lui stesso, riportate con scrupolosa attenzione da Marina D’Angelo.»
Dalla Prefazione di Simona Argentieri

Nella primavera del 2009, tra gli scaffali della Library of Congress di Washington D.C., Gerhard Fichtner e Albrecht Hirschmüller fanno una scoperta sorprendente: mentre sono intenti a fotografare alcuni documenti inediti presso la Manuscript Division, si imbattono in un contenitore mai esaminato prima con dieci scomparti, ciascuno con un piccolo taccuino. Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti. Si tratta di materiali sfuggiti – forse per un caso fortuito – all’opera di distruzione di documenti autobiografici operata da Freud stesso.
È a partire da questi preziosi ritrovamenti che si sviluppa la ricerca di Marina D’Angelo, storica della psicoanalisi che ha affiancato Fichtner e Hirschmüller nell’interpretazione delle parti legate ai viaggi italiani nei taccuini, e che qui ci fa da guida nell’«agognata Italia» freudiana.
Che cosa cercava Freud in Italia anno dopo anno? E che ruolo hanno avuto le esperienze italiane nella sua opera? L’Italia è paesaggio esteriore in cui lo studioso ritorna per venticinque volte e dove cerca quella «linfa vitale» in grado di spingerlo a concepire nuove teorie, ma è anche paesaggio interiore che concede spazio alle sue fragilità.
D’Angelo segue così i complessi percorsi tracciati da Freud nella penisola, usando come bussola i frammenti contenuti nei taccuini inediti, le numerose lettere e l’immenso corpus di opere, fino a scorgere tra le pagine i pensieri ancora in nuce, spesso anticipatori di teorie sviluppate in seguito, e giungendo a ricostruire la nascita della psicoanalisi.
I viaggi di Freud in Italia si configura dunque come un’analisi comparativa dell’intera opera freudiana, un lavoro di ricostruzione storico-documentale tra materiali finora inediti, che ci offre uno sguardo esclusivo e privilegiato sulla vita dello studioso, oltre che dell’uomo.

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À propos de l'auteur

Marina D'Angelo

Marina D’Angelo, italianista e storica della psicoanalisi, vive e lavora a Stoccarda. Dopo una laurea in Filosofia (Università di Palermo), un master in Didattica dell’italiano e promozione della lingua e della cultura italiana all’estero (Università Ca’ Foscari, Venezia), e un’esperienza di training psicoanalitico alla Deutsche Psychoanalytische Vereinigung, consegue un dottorato di ricerca alla Eberhard-Karls Universität di Tübingen in Storia della medicina e letterature internazionali. È autrice di diverse pubblicazioni di studi italiani e di storia della psicoanalisi in italiano e in tedesco. I viaggi di Freud in Italia è il suo primo libro in italiano.
 

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