Il personaggio di Gian Burrasca, al secolo Giannino Stoppani, vede la luce sulle pagine del «Giornalino della Domenica», fondato da Vamba nel 1907. Il suo diario, tanto segreto quanto fittizio, intratterrà i giovani lettori per cinquantacinque puntate settimanali, poi raccolte in volume nel 1920. Ogni giorno Giannino, senza timor alcuno di verità, annota sul suo diario una lunga e ininterrotta messe di marachelle, insubordinazioni, disastri. Rinchiuso dai genitori in collegio nel tentativo di imbrigliare la sua indole ribelle, continuerà la sua opera di protesta, schierandosi senza mezzi termini contro il mondo dei “grandi”. Lontano dai lacrimevoli intenti edificanti di Cuore e dall’ondivaga morale del conterraneo Collodi, Vamba regala al suo protagonista – e ai suoi lettori – la coscienza tranquilla di chi sa di non avere agito per malizia, ma solo per esuberanza o addirittura a fin di bene, sicché il motto di Gian Burrasca, dopo gli esiti catastrofici di ognuna delle tante sue burle, è sempre lo stesso: «Io vorrei sapere che gran male ho fatto alla fin fine».
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Langue d'origine
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
304 -
Collection
À propos de l'auteur
Vamba
Vamba, all’anagrafe Luigi Bertelli, nacque a Firenze nel 1858. Scelse lo pseudonimo dal nome di uno dei protagonisti dell’Ivanhoe di Walter Scott. Redattore per le riviste «Il Capitan Fracassa» e «Don Chisciotte», scrisse testi in prosa ed in poesia per l’infanzia. Nel 1906 fondò «Il giornalino della domenica», dalle cui colonne propagandò i suoi ideali liberali, patriottici e irredentistici. Morì nel 1920. Tra i suoi scritti per bambini, oltre al celebre Giornalino di Gian Burrasca, va ricordato almeno Ciondolino (1895).