Luisa Ferida torturatrice di partigiani; Luisa Ferida innocente, uccisa perché “troppo bella” (Baudrillard). Se la letteratura storica e biografica sull’attrice emiliana ci ha finora offerto numerose versioni – contrastanti e contestate – della femmina “nera” o “sfortunata” divenuta celebre sugli schermi di regime, ancora tutti da indagare sono il suo pregevole lavoro d’attrice, la sua poliedrica immagine divistica. A partire da un affondo sul cinema italiano tra il 1930 e il 1945, intorno al suo rapporto col divismo d’oltreoceano e sulla proposta delle immagini femminili dei suoi schermi, il libro si pone come obiettivo l’indagine ravvicinata dell’attrice, che proprio su tali schermi vede circoscriversi la propria esperienza cinematografica.
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
226 -
Collection
À propos de l'auteur
Paola Zeni
Paola Zeni è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Torino. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Filologia, letteratura e scienze dello spettacolo presso l’Università degli Studi di Verona con una tesi dal titolo Donne, attrici, dive: Luisa Ferida e Lilia Silvi sugli schermi dell’Italia fascista. I suoi principali ambiti d’interesse sono il divismo e l’attorialità nel cinema. Per Mimesis ha curato, assieme a Francesca Cecconi e Caterina Diotto, la collettanea Sotto queste forme quasi infinite. La narrazione tra letteratura, filosofia, teatro e cinema (2021).