L’esclusa (1901) segna l’approdo di Pirandello al romanzo. Pur vivendo ancora della sensibilità naturalistica dell’epoca, a cominciare dal tema dell’adulterio, tra i più frequentati dalla letteratura del secondo Ottocento, l’opera è già permeata del gusto del grottesco che avrà importanti sviluppi nella narrativa e nel teatro successivi. La vicenda di Marta, sposa ingiustamente accusata di tradimento, ripudiata dal marito, emarginata dalla famiglia e dalla collettività e poi perdonata quando l’adulterio viene realmente consumato, offre a Pirandello il pretesto per far emergere gli aspetti assurdi, contraddittori della vita, e denunciare i pregiudizi moralistici di una società abituata ad appellarsi ad astratti valori di facciata. Il gioco ambiguo del paradosso, caratteristico della filosofia pirandelliana, introduce nello sviluppo narrativo una circolarità che inganna le aspettative del lettore e riconduce la storia al suo inizio: come se nulla fosse successo. Ma la scommessa dell’autore è anche un’altra: sfiorare il tragico e rischiare il melodramma mantenendo gli occhi asciutti dell’umorista.
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
264 -
Auteur de l'introduction
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Auteur de la préface
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Collection
À propos de l'auteur
Luigi Pirandello
Luigi Pirandello (Agrigento 1867 - Roma 1936) è stato un importante scrittore e drammaturgo italiano, vincitore del Premio Nobel nel 1934. Dopo alcune raccolte di poesie, esordì con romanzi nell'impronta del verismo (si veda L'esclusa, 1901), approfondendo via via il dramma dell'individuo isolato in una realtà che gli è estranea (Il fu Mattia Pascal, 1904; Novelle per un anno, raccolte dal 1922 in poi; Uno, nessuno, centomila, 1926). Questa tematica (teorizzata nel saggio L'umorismo, 1908) trova la sua realizzazione più originale nel teatro, attraverso una tecnica di lucido, impietoso smascheramento della relatività della condizione umana, fino al teatro nel teatro.