Dall’autore di Come donna innamorata, un nuovo romanzo su Dante nel settecentenario della morte
Ravenna, agosto 1321: anno fatale. Dante sta per andare a Venezia come ambasciatore di Guido Novello da Polenta, il suo nuovo «padrone»: un tiranno come gli altri, bramoso di potere e timoroso di perderlo, ma con modi cortesi e amore per la poesia. Finalmente lui si sente leggero. Per vent’anni ha girovagato da solo e la tranquillità famigliare di cui ora gode lo conforta. Una pena, però, lo inquieta, l’implicazione del potente cardinale Bertrando del Poggetto in una vicenda di scomunica che riguarda il figlio Pietro... E così, anche in quella pace da poco conquistata, finiscono per insinuarsi pensieri e ricordi che lo riportano indietro, ai dolorosi anni dell’esilio, mentre a fatica compone la Commedia in balia delle oscure trame del suo secolo, fra lotte politiche e complotti segreti. In particolare uno, legato a una misteriosa statuetta che raffigura il papa e al sinistro alone di negromante che lo avvolge per aver cantato la propria discesa all’inferno. Con la sua sensibilità di studioso e il suo passo di narratore, nell’ultimo romanzo Marco Santagata ci fa incontrare un Dante poco conosciuto, molto vero e umano, e la passione inconfessabile per una donna, né Beatrice né Gemma, che lo ha travolto e che adesso lo carica di rimpianti...
Ravenna, agosto 1321: anno fatale. Dante sta per andare a Venezia come ambasciatore di Guido Novello da Polenta, il suo nuovo «padrone»: un tiranno come gli altri, bramoso di potere e timoroso di perderlo, ma con modi cortesi e amore per la poesia. Finalmente lui si sente leggero. Per vent’anni ha girovagato da solo e la tranquillità famigliare di cui ora gode lo conforta. Una pena, però, lo inquieta, l’implicazione del potente cardinale Bertrando del Poggetto in una vicenda di scomunica che riguarda il figlio Pietro... E così, anche in quella pace da poco conquistata, finiscono per insinuarsi pensieri e ricordi che lo riportano indietro, ai dolorosi anni dell’esilio, mentre a fatica compone la Commedia in balia delle oscure trame del suo secolo, fra lotte politiche e complotti segreti. In particolare uno, legato a una misteriosa statuetta che raffigura il papa e al sinistro alone di negromante che lo avvolge per aver cantato la propria discesa all’inferno. Con la sua sensibilità di studioso e il suo passo di narratore, nell’ultimo romanzo Marco Santagata ci fa incontrare un Dante poco conosciuto, molto vero e umano, e la passione inconfessabile per una donna, né Beatrice né Gemma, che lo ha travolto e che adesso lo carica di rimpianti...
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
224 -
Collection
À propos de l'auteur
Marco Santagata
Marco Santagata (Zocca, 1947 - Pisa, 2020) è stato uno scrittore, critico letterario e docente universitario, vincitore nel 2003 del Premio Campiello con Il maestro dei santi pallidi e nel 2006 del Premio Stresa di Narrativa con L’amore in sé (entrambi pubblicati da Guanda). Tra i suoi numerosi romanzi e saggi ricordiamo Papà non era comunista (il suo esordio pubblicato da Guanda nel 1996), Voglio una vita come la mia (Guanda, 2008), Come donna innamorata (Guanda, 2015; finalista al Premio Strega 2015) e Il copista. Un venerdì di Francesco Petrarca (Guanda, 2020). Marco Santagata è stato anche il curatore delle opere di Dante nell’edizione Meridiani Mondadori e l’autore della biografia Dante, Il romanzo della sua vita (Mondadori, 2012; Premio Comisso 2013).