«Sono le due meno dieci e sto aspettando la mia sorellina, Vivi, dall’una e mezza». Ginny guarda fuori dalla finestra del primo piano, una finestra di pietra ad arco, come quelle delle chiese, il viso contro le losanghe del vetro a piombo. Cerca di scorgere la sagoma di Vivian che a sessantasette anni, dopo un’assenza durata più di quaranta, ha deciso di tornare nella vecchia casa paterna. Per quietarsi, le ha scritto, e per stare in compagnia della sorella fino alla fine dei suoi giorni. In tutti questi anni, Ginny non ha mai lasciato Bulburrow Court, la casa di famiglia. Come sua madre, e prima di lei i suoi genitori, ha imparato a conoscere ogni stravaganza di quell’antica dimora vittoriana rintanata fra i sinuosi declivi del Dorset: i caminetti di marmo che si ergono sotto i soffitti ornati da eleganti fregi, lo scalone di quercia che scende maestoso dalle volte imponenti, le bizzarre finestre ad arco… In tutti questi anni, Ginny ha vissuto da persona posata qual è, senza dare nell’occhio, badando da sola a se stessa. Ora, però, l’arrivo della sorella le procura una sottile, insopportabile inquietudine. In un remoto angolo della sua mente si è fatta strada l’idea che la presenza di Vivi l’avventuriera non rischi soltanto di turbare il suo piccolo mondo: vecchi, dolorosi ricordi e devastanti risentimenti possono riaffiorare senza che nessuna delle due riesca a ricacciarli indietro. Ma quali sono gli oscuri segreti che si celano nel passato delle due sorelle? Ginny e Vivian sono le ultime discendenti di piú generazioni di lepidotterologi, studiosi e cercatori di falene e farfalle. Il padre, un uomo eccentrico e testardo, era dedito solo al suo lavoro e trascorreva lunghe ore nel laboratorio nella soffitta di casa, dove a volte aveva accesso Ginny che gli faceva da piccola apprendista. Col trascorrere degli anni, l’ostinata volontà del padre di lasciare un segno nello studio della vita delle falene e delle farfalle aveva letteralmente devastato la vita della famiglia. La madre di Ginny e Vivian, trascurata dal marito, era via via precipitata nell’abisso dell’alcolismo. Ma prima di questo dramma, già nell’infanzia di Ginny e Vivian si era aperta tra le due sorelle una crepa che nessuna delle due, nel corso degli anni, ha potuto riparare né potrà farlo ora. Una crepa che si era spalancata cinquantanove anni prima, quando Vivi era ruzzolata dalla torre campanaria e per poco non era morta. Attraverso l’indimenticabile voce di Ginny, una voce ora innocente e infantile ora meravigliosamente ambigua e sinistra, La danza delle falene narra una stupefacente storia di passione, fede e tradimento, e di una famiglia che distrugge se stessa in nome dell’amore.
«Un romanzo dalla costruzione impeccabile, complessa che si fa leggere come un noir, ma che ha molto di più da dire sui meccanismi misteriosi della memoria e della rimozione». L'Arena
«La danza delle falene narra una stupefacente storia di passione, fede e tradimento, e di una famiglia che distrugge se stessa in nome dell'amore». Bresciaoggi
«Gradatamente, inesorabilmente, il percorso della memoria fa riapparire il passato e i suoi fantasmi, presenze amate e odiate in un intrico che prepara al lugubre finale, inatteso e quasi temuto dal lettore». Il Giornale di Vicenza
«Finisce come un giallo questa saga famigliare, [...] dove tutto si fa educatamente, anche maneggiare l'odio e le boccette di cianuro» ElleDétails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Langue d'origine
Anglais -
Date de publication
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Nombre de pages
304 -
Traducteur
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Collection