La poesia è la forma della materia

La poesia è la forma della materia

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Che cos’è la poesia? Un pianto in endecasillabi sciolti? Un amore in rime baciate? Tutti sanno cos’è la letteratura, ma nessuno sa cos’è la poesia. Nell’anno 1900 Planck avanzò la sua ipotesi dei quanti: «La materia non esiste. Tutto è vibrazione»; nello stesso anno Freud pubblicò L’interpretazione dei sogni, il luogo umano della materia “inesistente”. Dov’è la realtà che per secoli ci siamo raccontati? Giorgio Manacorda sostiene che è nella poesia la capacità di essere il mondo dei quanti, ovvero il mondo come tale, quindi anche la materia degli umani. Dopo un secolo e più di tentativi filosofici, linguistici, sociologici nessuna definizione di poesia è riuscita a sopravvivere – eppure sono le scienze che si sono rivolte alla poesia per spiegare cose che non capiscono con uno strumento che non conoscono. Forse è davvero la poesia che può far vedere il mondo aleatorio, impossibile, immateriale dei quanti in cui l’intelligenza della scienza moderna ci ha immerso.

Détails du livre

  • Éditeur

  • Texte original

    Oui
  • Langue

    Italien
  • Date de publication

  • Collection