Una lunga lettera indirizzata alla poetessa Natalie Clifford Barney, scritta in risposta alle emozioni e riflessioni suscitate dalla lettura – avvenuta nell’estate del 1932 – di Pensées d’une Amazone e concepita come un vero e proprio manifesto sull’amore al femminile. Marina Cvetaeva ci offre uno dei più controversi e poetici scritti sul lesbismo: la profondità dell’amore fra donne, l’impossibilità di avere figli, le inquietudini, le derive e il dolore di due donne che si amano. E poi l’invidia, il riflesso reciproco, le contraddizioni, le ambivalenze… Con la sua prosa, sempre acuminata e mossa da immagini rapide, in continua immersione ed emersione dal suo universo poetico, la Cvetaeva descrive in questo libro le impasse a cui si trovano di fronte due donne quando decidono di vivere fino in fondo il loro amore e la loro sessualità.
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
72 -
Auteur de la préface
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Auteur de l'introduction
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Traducteur
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Collection
À propos de l'auteur
Marina Cvetaeva
(Mosca, 1892 – Elabuga, 1941) È stata una delle voci poetiche russe più originali del Novecento, esponente di spicco del movimento simbolista. La sua opera fu invisa al regime staliniano, anche per via di testi scritti negli anni Venti che glorificavano la lotta anticomunista dell’Armata Bianca. Si tolse la vita nel 1941, in una camera affittata nella casetta di due pensionati. La riabilitazione della sua opera letteraria prese avvio solo vent’anni dopo la sua morte.