Lo stato delle cose

Lo stato delle cose

«Il Novecento non è raccontabile se non attraverso le cose che ha prodotto. Le cose come sintomi. Questo vale per le invenzioni, per la loro diffusione, ma anche per lo stile, anzi gli stili che ha concepito e che a loro volta hanno influenzato società, costumi, culture. E vale soprattutto per il nostro Paese, che è lo Stato delle cose.»
 
 
Dopo Tante care cose, Chiara Alessi torna a raccontarci chi siamo e da dove arriviamo ripercorrendo la traccia storica e umana lasciata dagli oggetti che abbiamo amato. In queste pagine sfilano sei “cose” comuni e straordinarie che non solo hanno attraversato il tempo, ma l’hanno anche fatto. Spesso passandosi un inatteso testimone, perché non ci si pensa quasi mai ma la storia delle cose si muove. E noi con lei. Cose che hanno coinciso completamente con un’immagine, con un momento, con un racconto, fino a diventare l’immagine, il momento, il racconto, spesso finiscono poi per superarlo e trasformarsi in qualcosa di completamente diverso, ed è in questa non coincidenza tra quello che le cose dicono e che le cose fanno, e l’immagine che restituiscono di noi, che val la pena di guardare oggi. Per capire meglio la strada fatta fin qui, e provare a intuire dove potrebbe ancora portarci.

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À propos de l'auteur

Chiara Alessi


Chiara Alessi (1981) si occupa di cultura materiale e design, su cui scrive, tiene lezioni e, quando si può, cura mostre. Ha pubblicato i saggi Dopo gli anni Zero. Il nuovo design italiano (Laterza, 2014), Design senza designer (Laterza, 2016), Le caffettiere dei miei bisnonni (Utet, 2018) e Prince. Il corpo del figlio con Marius Ani Oulakolé (People, 2020). Nel 2021 ha pubblicato per Longanesi Tante care cose, ispirato alla sua rubrica #designinpigiama, lanciata su Twitter nel 2020 in pieno lockdown.
Ad aprile 2022 ha pubblicato per Il Post il podcast Certe cose.

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