Mario Segni e la crisi della cultura politica democristiana (1976-1993)

Mario Segni

e la crisi della cultura politica democristiana (1976-1993)

Eletto deputato nelle liste della DC nel 1976, Mario Segni si mostrò da subito profondamente contrario agli indirizzi dati da Aldo Moro al partito. Non era solo la strategia del “compromesso storico” a preoccupare il giovane deputato sardo, ma l’intera cultura politica democristiana che egli vedeva ancorata a principi inconciliabili con una razionalizzazione del sistema politico e, più in generale, con le sfide poste dalla società postindustriale.

Per rispondere a tali sfide, sul finire del 1978 Segni promuoveva la nascita di una piccola ma combattiva corrente, «Proposta», che si sarebbe rivelata un vero e proprio laboratorio liberal per il nuovo decennio. Esauritasi quell’esperienza, scettico sulla capacità del sistema di autoriformarsi, Segni avrebbe avviato un movimento per la riforma elettorale maggioritaria che, tra il 1991 e il 1993, si sarebbe affermato per via referendaria.

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À propos de l'auteur

Paolo Carusi

Paolo Carusi insegna Storia contemporanea nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di “Roma Tre dove è ricercatore. Si occupa principalmente di storia italiana, con particolare riguardo alla nascita e allo sviluppo dei movimenti e dei partiti politici. Tra le sue pubblicazioni: Superare il trasformismo: il primo ministero di Rudinì e la questione dei partiti “nuovi” (Studium 1999); I partiti politici italiani dall’Unità ad oggi (Studium 2001, 2008).

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