Per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale le generazioni nate in Europa che non hanno conosciuto né guerre, né carestie, né epidemie devono fare i conti con una nuova forza distruttiva: il Coronavirus. Si è persa la memoria collettiva delle rovinose pandemie – peste, colera, tifo, ecc. – che hanno imperversato nel Vecchio Continente dal XIV al XVIII secolo, modificando le strutture economiche, bloccando la crescita demografica e cambiando il volto delle città. La pandeconomia, ovvero l’economia che scaturisce dall’impatto con una pandemia, è oggi tornata sulla scena, lasciando prima incredule e poi nel panico le popolazioni occidentali. La pandeconomia sta modificando la nostra vita quotidiana, nel bene e nel male, e ci apre le porte del futuro caricandoci di responsabilità. Siamo di fronte a un bivio: riprendere la vecchia strada, con tutto quello che ne consegue in termini di disuguaglianze sociali, inquinamento e distruzione dell’ecosistema, o procedere verso un’equonomia, ovvero la ricerca di un equilibrio tra uomo e habitat, fondato sull’equità, sugli insegnamenti e i valori positivi che questa crisi ha fatto emergere.
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
51 -
Collection
À propos de l'auteur
Tonino Perna
Presidente del Parco Ecolandia, già professore ordinario di Sociologia economica, presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, del Comitato etico della Banca Popolare Etica di Padova, assessore alla cultura del Comune di Messina, editorialista de «il manifesto» e del «Quotidiano del Sud». Ha co-fondato la ong Cric, l’Osservatorio sui Balcani di Trento e la rivista «Altreconomia» di Milano. Tra le sue pubblicazioni scientifiche più recenti ricordiamo: Eventi estremi (Altreconomia, 2011) e Monete locali e moneta globale (Altreconomia, 2014). Con Castelvecchi ha pubblicato Con beneficio d’inventario (2019) e Pandeconomia (2020).