«Il miglior resoconto mai scritto sulle forze speciali in azione. »
Sunday Times
«Il minuto peggiore è quello che precede i primi spari. Si può solo ascoltare e pensare. Quanti mezzi arriveranno? Ti piomberanno direttamente addosso o ti punteranno contro i mitragliatori scaricandoli a pioggia? Lo sferragliare dei cingoli e il rombo dei motori a pieni giri sembravano avvilupparci. Non sapevamo ancora dove fossero...» Iraq, gennaio 1991. Durante la guerra del Golfo, una pattuglia composta da otto uomini dello Special Air Service – noto come «il Reggimento», l’unità d’assalto più temuta al mondo – viene trasportata dall’Arabia Saudita a bordo di un elicottero e lasciata in pieno deserto, dietro le linee irachene. Il suo nome in codice: Bravo Two Zero. La sua missione: tagliare le linee telefoniche di collegamento tra Baghdad e la zona nord-occidentale dell’Iraq, ma, soprattutto, distruggere le rampe di lancio mobili degli Scud di Saddam Hussein. Incomincia così l’avventura di otto soldati professionisti, addestrati a combattere su qualunque terreno e con qualsiasi arma, che si ritrovano, soli, in un ambiente ostile da tutti i punti di vista e con un equipaggiamento di 95 chili a testa. Un’avventura che sembra chiudersi quasi subito, e nel peggiore dei modi, quando la pattuglia viene scoperta. Ma che invece è soltanto all’inizio. Infatti gli uomini prima fuggono verso il confine con la Siria, distante oltre cento chilometri (e invece, in due giorni e due notti, braccati sempre più da vicino, ne percorreranno più di duecento), poi addirittura si divideranno andando incontro a un destino che si prospetta tanto incerto quanto agghiacciante... Cronaca fedele di un fatto d’armi tra i più drammatici della storia recente, Pattuglia Bravo Two Zero descrive minuto per minuto, con la forza e la semplicità del vero, senza retorica e senza finzioni, le emozioni, le paure, i desideri, le nostalgie e le inimmaginabili sofferenze di un pugno di audaci che, vicino alle rive dell’Eufrate, in un luogo come pochi altri carico di storia, hanno scritto una pagina anch’essa degna di essere ricordata, e in cui, ancora una volta, si dimostra come la guerra sappia esaltare, come forse nessun altro momento della vita, la grandezza e la miseria dell’uomo.
Sunday Times
«Il minuto peggiore è quello che precede i primi spari. Si può solo ascoltare e pensare. Quanti mezzi arriveranno? Ti piomberanno direttamente addosso o ti punteranno contro i mitragliatori scaricandoli a pioggia? Lo sferragliare dei cingoli e il rombo dei motori a pieni giri sembravano avvilupparci. Non sapevamo ancora dove fossero...» Iraq, gennaio 1991. Durante la guerra del Golfo, una pattuglia composta da otto uomini dello Special Air Service – noto come «il Reggimento», l’unità d’assalto più temuta al mondo – viene trasportata dall’Arabia Saudita a bordo di un elicottero e lasciata in pieno deserto, dietro le linee irachene. Il suo nome in codice: Bravo Two Zero. La sua missione: tagliare le linee telefoniche di collegamento tra Baghdad e la zona nord-occidentale dell’Iraq, ma, soprattutto, distruggere le rampe di lancio mobili degli Scud di Saddam Hussein. Incomincia così l’avventura di otto soldati professionisti, addestrati a combattere su qualunque terreno e con qualsiasi arma, che si ritrovano, soli, in un ambiente ostile da tutti i punti di vista e con un equipaggiamento di 95 chili a testa. Un’avventura che sembra chiudersi quasi subito, e nel peggiore dei modi, quando la pattuglia viene scoperta. Ma che invece è soltanto all’inizio. Infatti gli uomini prima fuggono verso il confine con la Siria, distante oltre cento chilometri (e invece, in due giorni e due notti, braccati sempre più da vicino, ne percorreranno più di duecento), poi addirittura si divideranno andando incontro a un destino che si prospetta tanto incerto quanto agghiacciante... Cronaca fedele di un fatto d’armi tra i più drammatici della storia recente, Pattuglia Bravo Two Zero descrive minuto per minuto, con la forza e la semplicità del vero, senza retorica e senza finzioni, le emozioni, le paure, i desideri, le nostalgie e le inimmaginabili sofferenze di un pugno di audaci che, vicino alle rive dell’Eufrate, in un luogo come pochi altri carico di storia, hanno scritto una pagina anch’essa degna di essere ricordata, e in cui, ancora una volta, si dimostra come la guerra sappia esaltare, come forse nessun altro momento della vita, la grandezza e la miseria dell’uomo.
Détails du livre
-
Éditeur
-
Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Langue d'origine
Anglais -
Date de publication
-
Nombre de pages
389 -
Collection
À propos de l'auteur
Andy McNab
Andy McNab, pseudonimo dietro il quale l’autore si nasconde per motivi di sicurezza, è entrato nel SAS nel 1984 e da allora ha partecipato a operazioni in ogni parte del mondo, fino al 1993, quando ha cominciato a scrivere, dapprima raccontando le sue esperienze di soldato in Pattuglia Bravo Two Zero e Azione immediata, poi dedicandosi alla narrativa di azione. Con Controllo a distanza, suo primo romanzo e grande successo internazionale, ha regalato agli appassionati del genere un nuovo eroe: Nick Stone. Alla serie di Nick Stone appartengono anche: Crisi quattro, Fuoco di copertura, Bersaglio in movimento, Sotto tiro, Nome in codice: Dark Winter, Buio profondo, Lo sterminatore, Contraccolpo, Fuoco incrociato, Forza bruta, Ferita letale, Ora Zero, Silencer, Medaglia al valore, Detonator, Colpo a freddo e Azione letale. Longanesi ha pubblicato anche Plotone Sette, sulle esperienze dell’autore nei SAS, e A qualunque costo. Con Robert Rigby ha scritto Il ragazzo soldato. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Longanesi.