Quattro casi per il maresciallo Binda

Quattro casi per il maresciallo Binda

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Un bigio docente di matematica giace assassinato tra vecchi secrétaire, fogli fitti di rebus e, accanto, un oscuro indizio tracciato con il sangue. Una sfilza di morti naturali, almeno così si direbbe, decima gli anziani soli e danarosi di un quartiere periferico. L’omicidio di una ex spia sovietica ridesta antichi rancori, atrocità di guerra e omertà polverose. Una triviale zuffa tra automobilisti si rivela pian piano tutt’altro, puntando dritto al cuore di un misfatto più grande. Sullo sfondo, o forse in primo piano, ecco stagliarsi tanta, tanta Milano. Una città di attentati e portinaie, di nebbie e latterie, di strozzini, colate di cemento e nevicate come non se ne vedono più. La città buona del dopoguerra e rapace degli anni Ottanta, quella delle scorrerie del Tebano, di Pinelli morto in questura e di Pertini in sala per la prima scaligera. Soprattutto, la città del maresciallo Binda, veterano della sezione Omicidi e poi investigatore privato, nonché «l’unico anarcocarabiniere della storia del giallo»: quattro indagini, in parte inedite e in parte già pubblicate, a ritratto di quarant’anni di vita e carriera, qui narrati a braccetto con la storia – ora festosa ora tragica, sempre verissima – dell’Italia che fu. A dar loro voce è l’accoppiata d’eccezione Piero Colaprico e Pietro Valpreda, che con complicità divertita e nostalgia quanto basta ci consegnano un’antologia sagace, trascinante e più umana che mai. Un bonario e sveglio «anarcocarabiniere» lombardo, cui non difetta il passo del detective metropolitano. MATTEO COLLURA, CORRIERE DELLA SERA

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À propos de l'auteur

Piero Colaprico

Piero Colaprico (Putignano, 1957), come giornalista si occupa prevalentemente di giustizia, cronaca nera e costume, oltre a essere, dal febbraio 2022, il direttore artistico del Teatro Gerolamo, storica sala a pochi passi dal Duomo. Esperto di anticrimine, ha coniato il termine Tangentopoli alcuni mesi prima che lo scandalo del Pio Albergo Trivulzio desse origine al fenomeno noto come Mani pulite. Ha cominciato con Kriminalbar, un romanzo composto da dieci storie incrociate fra loro, e trenta dei suoi racconti scritti dagli anni Ottanta formano Le vie della katana. Nel 2004 esce La Trilogia della città di M., romanzo suddiviso in tre parti, che si aggiudica il Premio Scerbanenco. Fra gli ultimi gialli, Requiem per un killer (2023). Baldini+Castoldi, nel 2024, ha ripubblicato Sequestro alla milanese e oggi riprende il ciclo di successo del maresciallo Binda.

Pietro Valpreda

Pietro Valpreda (Milano, 1933-2002) ha inaugurato la sua carriera artistica come ballerino. Dopo l’ingiusto arresto subìto per i fatti di piazza Fontana ha pubblicato, con il titolo È lui, i suoi diari dal carcere, e in seguito ha collaborato con quotidiani e riviste, venduto libri e aperto, in corso Garibaldi, un famoso bar, «La barricata», diventato per anni una meta dei giovani. Insieme a Piero Colaprico ha firmato i primi tre romanzi della serie del maresciallo Binda.

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