PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Il Luogo Tranquillo, intorno al quale Peter Handke intesse un’intricata e seducente trama di memorie, immagini, pensieri, divagazioni, in questo libro sospeso tra il racconto e il saggio, non è certo quello che il lettore si aspetta. Che si tratti di una cascina rurale nel Sud della Carinzia, di un collegio o di una stazione ferroviaria; che ci si trovi nei giardini di un tempio giapponese o in un parco pubblico in Portogallo, poco importa. Il Luogo Tranquillo, spogliato nel ricordo di tutte le implicazioni più prosaiche e terrene, diventa per l’autore, fin dall’adolescenza, una postazione privilegiata, un punto d’osservazione e d’ascolto di sé e del mondo circostante, dal quale temporaneamente lo separa, lo protegge, perché possa poi farvi ritorno più forte, invulnerabile, quasi. I sensi, in quello spazio ridotto, si fanno più acuti, e più nitida è la percezione della qualità e della materialità di luci e suoni. Lì capita di interrogarsi sulla propria identità e sul senso della propria presenza in un dato posto e momento, o di trovarsi all’improvviso di fronte a un sosia, al «doppio». Qualche volta il Luogo Tranquillo è teatro di agnizioni, incontri imprevisti, e offre scorci inediti sui nostri simili, di oggi e di ieri, favorendo trasformazioni e trapassi. Decisivi, per uno scrittore, «quei passaggi, immediati, dal mutismo, dalla condizione in cui si è colti da mutismo, al ritorno del linguaggio e delle parole», che lo restituiscono al mondo e agli altri «ricolmo della voglia di parlare».
Il Luogo Tranquillo, intorno al quale Peter Handke intesse un’intricata e seducente trama di memorie, immagini, pensieri, divagazioni, in questo libro sospeso tra il racconto e il saggio, non è certo quello che il lettore si aspetta. Che si tratti di una cascina rurale nel Sud della Carinzia, di un collegio o di una stazione ferroviaria; che ci si trovi nei giardini di un tempio giapponese o in un parco pubblico in Portogallo, poco importa. Il Luogo Tranquillo, spogliato nel ricordo di tutte le implicazioni più prosaiche e terrene, diventa per l’autore, fin dall’adolescenza, una postazione privilegiata, un punto d’osservazione e d’ascolto di sé e del mondo circostante, dal quale temporaneamente lo separa, lo protegge, perché possa poi farvi ritorno più forte, invulnerabile, quasi. I sensi, in quello spazio ridotto, si fanno più acuti, e più nitida è la percezione della qualità e della materialità di luci e suoni. Lì capita di interrogarsi sulla propria identità e sul senso della propria presenza in un dato posto e momento, o di trovarsi all’improvviso di fronte a un sosia, al «doppio». Qualche volta il Luogo Tranquillo è teatro di agnizioni, incontri imprevisti, e offre scorci inediti sui nostri simili, di oggi e di ieri, favorendo trasformazioni e trapassi. Decisivi, per uno scrittore, «quei passaggi, immediati, dal mutismo, dalla condizione in cui si è colti da mutismo, al ritorno del linguaggio e delle parole», che lo restituiscono al mondo e agli altri «ricolmo della voglia di parlare».
Détails du livre
-
Éditeur
-
Langue
Italien -
Langue d'origine
Allemand -
Date de publication
-
Nombre de pages
120 -
Collection
À propos de l'auteur
Peter Handke
Peter Handke, nato a Griffen (Austria), nel 1942, è romanziere, drammaturgo e poeta. La casa editrice Guanda ha pubblicato Storie del dormiveglia, Falso movimento, Il peso del mondo, La storia della matita, Pomeriggio di uno scrittore, Epopea del baleno, Saggio sul luogo tranquillo, Saggio sul cercatore di funghi, Prima del calcio di rigore, L'ambulante, I giorni e le opere e I calabroni. Nel 2009 gli è stato conferito il premio Franz Kafka e nel 2014 l’International Ibsen Award. Ha collaborato in varie occasioni con il regista Wim Wenders, fino a Il cielo sopra Berlino. Nel 2019 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura per "la sua opera influente che ha esplorato con ingegnosità linguistica la periferia e la specificità dell’esperienza umana".