Stefan Zweig racconta la storia di Marie-Henri Beyle, in arte Stendhal, con un interesse che si tramuta presto in profonda partecipazione. L’adolescenza parigina, i viaggi in Italia, gli anni al servizio di Napoleone, l’ininterrotta attività letteraria scandiscono una vita inquieta, che sarà la fonte di opere essenziali per le generazioni successive. Narratore dell’Io e attento indagatore di se stesso, lo scrittore francese si rivela così l’anticipatore dei vizi e delle virtù dell’uomo moderno. È per questa accesa sensibilità autobiografica di Stendhal, compiutamente trasfigurata nello stile, che Zweig riconosce in lui un maestro, al quale dedicare uno dei suoi più coinvolgenti ritratti.

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À propos de l'auteur

Stefan Zweig

(Vienna, 1881 – Petrópolis, 1942) È stato uno degli scrittori più popolari del primo Novecento. Nel 1934, dopo che le sue opere furono bruciate nei roghi nazisti, lasciò l’Austria per trasferirsi a Londra, poi a New York e infine a Petrópolis. Per Castelvecchi, che sta curando la riedizione dei suoi lavori, sono già apparse, tra le altre, le biografie Balzac, Maria Antonietta, Dostoevskij, Casanova, Freud e Cicerone.

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