Perché guardiamo la Sindone? Cosa vediamo quando la guardiamo? Oltre un secolo di speculazioni sulla sua autenticità ne hanno in gran parte disinnescato il reale potere e la vera funzione. Demolendo e svelando tali argomentazioni storiche e scientifiche (o pseudoscientifiche), l’autore articola una concezione nuova – e ben lontana da sterile scetticismo – per la quale la Sindone ha valore proprio perché falsa. Essa ha un potere in sé e per sé, in quanto oggetto artistico e non reliquia. Il suo potentissimo fascino, il forte e innegabile magnetismo, l’assurdità della sua stessa concezione risiedono nella sua artisticità e non nella sua autenticità. Proprio il suo essere oggetto umano ne fa quello che è ed è stata nel tempo. Oggetto estetico per eccellenza, è un artefatto, non una frode. Ma chi può essere stato quel misterioso creatore di cui pure si vagheggia nei più antichi documenti? Dall’indagine emerge prepotentemente un nome, che getta una luce nuova sul Medioevo.
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
372 -
Collection
À propos de l'auteur
Paolo Antinucci
Paolo Antinucci è studioso di estetica ed ermeneutica. Autore di studi sui linguaggi artistici e gnoseologici, è anche curatore di mostre e convegni. La sua attività si estende anche anche all’organizzazione artistica nelle collaborazioni con Rai, Mediaset e l’Accademia di S. Cecilia. Conduce regolarmente corsi e seminari di gnoseologia e interpretazione dei linguaggi artistici e musicali. Per Jouvence, nel 2020, ha curato la raccolta di saggi Il Sefer Yesirah. L’enigma delle pietre e delle case (2020).