Con la morte di Sergi Mingote, avvenuta sul K2 il 16 gennaio 2021, se ne è andato un alpinista di livello mondiale, un uomo capace di compiere grandi imprese sulle più alte vette del globo seguendo sempre uno stile pulito e rispettoso della montagna. Lo spagnolo non faceva uso di bombole d’ossigeno supplementare, pianificava dettagliatamente eleganti linee di ascesa e prestava un’attenzione massima alla sicurezza dei propri compagni di spedizione.
In queste pagine, l’autore narra con entusiasmo e passione la straordinaria avventura che tra l’estate del 2018 e quella del 2019 l’ha visto conquistare ben sei Ottomila – Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Nanga Parbat e Gasherbrum II – e offre al lettore non solo la testimonianza di un record, ma anche il racconto di un percorso di crescita personale, di impegno e di un’umanità capace di emergere nella natura più estrema.
Il libro è introdotto dagli scritti di due celebri alpinisti: una prefazione di Tamara Lunger, che era insieme a Mingote durante l’ultima tragica spedizione, e un prologo di Denis Urubko, protagonista nel 2019 con lo scalatore spagnolo di un’operazione di soccorso sul pericoloso ghiacciaio Gasherbrum.
Dettagli libro
-
Editore
-
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Autore della prefazione
-
Autore del prologo
-
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Sergi Mingote
Sergi Mingote (Parets del Vallès, 1971 - K2, Pakistan, 2021) è stato per sette anni sindaco della sua città natale e fondatore della ONAT Foundation che si occupa di aiutare le persone con disabilità. Come alpinista, ha raggiunto la fama internazionale conquistando la vetta di diversi Ottomila, sempre senza ossigeno supplementare. Nella sua carriera ha scalato: Cho Oyu, Shisha Pangma, Everest (per due volte), Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Nanga Parbat, Gasherbrum II e Dhaulagiri.