Behemoth è il mostro citato da Giobbe nell’Antico Testamento che resiste al Dio ordinatore del cosmo e che dovrebbe apparire prima della fine del mondo per seminare il terrore. È a questa potente metafora che Franz Neumann ricorre per descrivere il nazismo, incarnazione del non-Stato per eccellenza, del caos, dell’anarchia, dell’illegalità. Con la pubblicazione di questo saggio rivoluzionario nel 1942, Neumann, ebreo tedesco in esilio, è tra i primi a esaminare le istituzioni politiche del Terzo Reich in rapporto ai processi di organizzazione della vita economica. Dall’analisi delle istituzioni, della burocrazia e dell’industria pubblica e privata emerge il quadro di uno Stato la cui funzione fu, tra le altre, quella di sopprimere le libertà politiche e di spogliare i lavoratori di qualsiasi diritto, organizzandone il consenso intorno al razzismo imperialista.
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Sull'autore
Franz Neumann
Franz Neumann (Katowice, 1900 - Visp, 1954), politologo, giurista, filosofo e attivista tedesco. Ebreo socialdemocratico, fu arrestato nel 1933 dai nazisti, ma riuscì a fuggire prima a Londra e poi negli Stati Uniti, dove collaborò con l’Institute for social research venendo in contatto con Fromm, Horkheimer e Marcuse. Insegnò alla Columbia University.