Da sempre percepita come un’entità statica e poco reattiva, la pubblica amministrazione sta vivendo oggi un momento di cambiamento e modernizzazione, legato soprattutto all’inserimento nella gestione pubblica di principî di intervento mutuati dalle imprese private e diretti ad assicurare efficienza ed efficacia ai servizi operativi. La crisi però permane, soprattutto a causa dei profondi limiti del complesso sistema organizzativo rappresentato dalle strutture pubbliche. C’è un assoluto bisogno di un’amministrazione pubblica migliore, a cui la riforma Madia ha cercato di dare una risposta, proseguendo il processo di deregolamentazione già in atto con l’obiettivo di eliminare tutti quei vincoli che sono di ostacolo all’innovazione e alla crescita della produttività dei servizi pubblici. Il nodo che permane nel processo di riforma della pubblica amministrazione è il coinvolgimento degli attori interessati: una riforma così importante non deve appartenere solo al governo che l’ha varata, ma essere condivisa e partecipata da chi lavora nel comparto pubblico e dai cittadini. Dunque non si tratta solo di «tagliare», di ottenere un efficientamento economico, ma di far sì che la pubblica amministrazione produca risultati, sul versante dei servizi tradizionali e di quelli che possono garantire il miglioramento delle attività economiche per il rilancio del paese.
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Sull'autore
Adolfo Braga
Adolfo Braga insegna Innovazioni organizzative e regolazione del lavoro nella pubblica amministrazione presso l’Università di Teramo. Tra le sue pubblicazioni: Delegati a Milano (con M. Carrieri, 2001), Sindacato e delegati alla prova del lavoro che cambia (con M. Carrieri, 2007), editi da Donzelli; Un percorso di approfondimento per i sindacalisti del pubblico impiego. La nuova riforma della pubblica amministrazione e centralità del lavoro pubblico e privato (Ediesse, 2014).