Come nasce il sogno d'amore
Come nasce il sogno d'amore

Come nasce il sogno d'amore

Il sogno d’amore, idealizzato come fusione assoluta, miracolosa, «che di due esseri complementari fa un solo essere armonioso», è da sempre ritenuto una questione femminile. Affrontato in modo complesso e sfaccettato negli anni Settanta, l’amore romantico, nelle sue molteplici forme, è stato a lungo trattato con sospetto dalla teoria femminista, considerato il riflesso di strutture patriarcali, ridotto a tabù. Lea Melandri, tra le protagoniste del movimento femminista italiano, sceglie di affrontare il tema e indagarne l’enorme portato simbolico. Nell’amore romantico, infatti, il desiderio di perdersi nell’altro alimenta una fusione che, per le donne, è stata per molto tempo un imperativo generazionale, rappresentato come il retaggio più antico di una misteriosa quanto inafferrabile «memoria del corpo».
In Come nasce il sogno d’amore Melandri intreccia il proprio vissuto con il pensiero di Sibilla Aleramo, fil rouge e fulcro della sua analisi. Ma sono anche le parole prese a prestito da Michelstaedter, Nietzsche e Freud a mostrare come il sogno d’amore trascenda il genere femminile e investa profondamente anche la psiche maschile.
«Il fatto è», scrive Alberto Asor Rosa nell’Appendice al libro, «che Melandri si mette dal punto di vista del genere umano femminile, ma parla per tutti e due.
[…] Man mano che l’identità femminile si definisce ed acquista rilievo, quella maschile, quasi per un fatale travaso di energie, sbiadisce e si fa sempre più inafferrabile».
In questo saggio riproposto più di vent’anni dopo la prima uscita, Melandri esplora le illusioni del sogno d’amore con una profondità che smaschera le dinamiche di potere nei rapporti affettivi, e offre una lettura – provocatoria e attualissima – per comprendere l’amore oltre gli stereotipi romantici.

Dettagli libro

Sull'autore

Maddalena Melandri

Lea Melandri (1941) è presidente della Libera Università delle donne di Milano. Dal 1971 al 1978 è stata redattrice, insieme allo psicoanalista Elvio Fachinelli, della rivista «L’erba voglio». Ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista «Lapis. Percorsi della riflessione femminile». Ha collaborato dal 2000 al 2004 al mensile «Carnet», e attualmente con varie testate, tra cui: «Alfabeta», «Internazionale», «il Manifesto», «Il Riformista», «Corriere della Sera». Negli anni Settanta ha preso parte al movimento delle donne, di cui è divenuta una delle teoriche di riferimento. Della sua ricerca sulla problematica del rapporto tra i sessi sono testimonianza le sue pubblicazioni, tra cui ricordiamo: L’infamia originaria. Facciamola finita col cuore e la politica (1977, 2018), Lo strabismo della memoria (1991, 2019), Migliaia di foglietti. Mineralogia del mondo interno (1996), Una visceralità indicibile. La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta (2000), Alfabeto d’origine. Memoria del corpo e scrittura di esperienza (2017), Gli avvolgimenti del tempo. Tra pandemie, guerre e devastazione ambientale (2023). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia (2001), Come nasce il sogno d’amore (2002, 2025), Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà (2011, 2024), tradotto in inglese, in francese e in corso di pubblicazione in spagnolo.
 

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