Dal punto di vista della traduzione letteraria, gli anni del fascismo rappresentano un paradosso. Da un lato, l’editoria italiana va assumendo proporzioni di portata industriale e, per rispondere a una richiesta varia e sempre maggiore di nuovi testi e per contenerne al tempo stesso il costo dei diritti, ricorre al mercato estero e alle facilitazioni che ne derivano; dall’altro, si trova spesso di fronte all’ostilità del purismo e del nazionalismo che reclamano piuttosto la messa al bando degli stranieri e che, tramite l’esercizio della censura, impongono tagli gravosi o impediscono del tutto la traduzione e diffusione di alcune opere. Il volume traccia un quadro complessivo del problema sul piano politico-culturale e su quello strettamente letterario: dal rapporto fra l’editoria periodica e quella propriamente libraria all’impostazione specifica di alcune collane dei grandi editori, al dibattito che si avvia sulle modalità e la possibilità stessa del tradurre sia in ordine ai testi poetici, sia alla narrativa e al suo più largo consumo, fino all’analisi di alcune figure centrali del Novecento italiano, come Elio Vittorini o Eugenio Montale. Nel 1941 quest’ultimo scriveva sconsolato al critico letterario Bobi Bazlen: «Che faccio? Traduco per vivere. In due anni ho tradotto 3 lavori di Shakespeare, 2 romanzi di Stainbecco, 1 libro di Dorothy Parker, il Billy Budd di Melville e altre 10 novelle americane, nonché 3 Intermezzi cervantini e il dialogo dei Dos Perros del medesimo, in più un po’ di Bécquer e di Ramon Gomez de la Serna. Presto attaccherò un’antologia di De Foe per Garzanti e forse altro. That’s all». Per sbarcare il lunario, Montale fu infatti costretto a una fatica che seppe tuttavia trasformarsi, in molte delle sue pagine, in una felice acquisizione per la nostra letteratura.
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Sull'autore
Edoardo Esposito
Edoardo Esposito, docente di Letterature comparate all’Università Statale di Milano, si occupa di teoria e di letterature del Novecento. Fra le sue pubblicazioni, Poesia del Novecento in Italia e in Europa (Feltrinelli, 2000); Il verso. Forme e teoria (Carocci, 2003); Le letterature straniere nell’Italia dell’entre-deux-guerres (Pensa Multimedia, 2004). Per i tipi della Donzelli ha pubblicato, nel 2011, Elio Vittorini. Utopia e scrittura.