Le parole rappresentano la fantastica meraviglia che consente di scoprire mondi interni ed esterni, e sono i romanzi – oggetti fatti di parole – il luogo in cui le emozioni sono minuziosamente analizzate. La valutazione negativa, che in buona parte della cultura occidentale ha per lungo tempo caratterizzato questo tratto umano, è stata causata anche dall’aver dimenticato sia fondamentali riflessioni aristoteliche sia l’indissolubile legame del linguaggio, a partire dalla nascita della psicanalisi – la scienza dell’anima –, con le emozioni, poiché il suo uso è finalizzato al risanamento di un vissuto emotivo negativo. Linguaggio ed emozioni sono per natura logos-dialogue poiché hanno una configurazione relazionale e sociale. Difatti, la peculiarità che ci contrassegna è proprio l’inscindibile interazione fra questi due aspetti, tanto che la nostra abilità nel produrre artefatti è strettamente connessa alla raffinatezza delle nostre emozioni e alla congiunta raffinatezza della struttura linguistica. Emozioni, linguaggio e cultura sono quindi caposaldi intrecciati in un inviluppo inestricabile.
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Sì -
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Italiano -
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Sull'autore
Maria Grazia Turri
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Insegna Principi di comunicazione e Sistemi monetari e monete alternative all’Università di Torino. Ha pubblicato le monografie: Gli dei del capitalismo.Teologia economica nell’età dell’incertezza (Mimesis, 2014); Biologicamente sociali, culturalmente individualisti (Mimesis, 2012); Gli oggetti che popolano il mondo (2011); La distinzione fra moneta e denaro (2009). Ha scritto numerosi articoli e contributi fra i quali: La retorica nell’economics (2016); Oggetti, atti, linguaggio (2015); La logica delle emozioni: una teoria che precorre le scoperte neuroscientifiche (2014).