Il desiderio umano è una realtà complessa, difficile da cogliere e comprendere nelle sue varie sfumature, eppure determina il nostro sentire, le nostre azioni e la nostra identità. Nei secoli, gli studi filosofici, sociologici e psicoanalitici lo hanno esplorato provando a definirlo, ponendo l’accento su questo o quell’aspetto. Il desiderio nasce da un senso di mancanza, ma è anche la naturale tensione creatrice che consente di progredire ed espandersi, può divenire, nondimeno, se non governato o addomesticato, bramosia, cupidigia, passione distruttiva. Il suo carattere naturale e spontaneo fornisce l’immediata percezione di ciò che riempie la coscienza di ciascuno di noi e rappresenta la nostra vocazione esistenziale. La società consumistica, tuttavia, sta forgiando i nostri desideri, rendendoli effimeri, privandoli di autenticità e originalità, imponendo un conformismo di massa, che ostacola l’affermazione dell’identità personale e la scoperta dell’altro. È essenziale, quindi, riappropriarsi del “desiderio” e ancorarlo alla dimensione del sentire umano, sia sul piano individuale che sul piano sociale.
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Testo originale
Sì -
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Italiano -
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