Dialoghi impossibili
27 storie per ricordarci che (purtroppo) ci siamo dimenticati tutto
Nicolò Targhetta
Ciao, sono il risvolto del libro.
Mi usano per spiegarti in 1500 caratteri (o anche meno) perché dovresti comprarlo. Allora io mi metto qua e comincio col solito repertorio. E blatero in carattere otto di «storie corrosive», di «finali spiazzanti» o, che dio mi perdoni, «di un autore istrionico che non finisce mai di stupirci».
Non è certo il lavoro dei sogni. Io avrei voluto essere altro. Non dico un romanzo, ma almeno un saggio breve, un dizionario dei sinonimi, una tesi di laurea. Al limite una multa.
Ma questo lavoro di portineria… questo proprio no.
Va bene, vuoi che ti dica perché devi comprarlo? Ma scusa, come faccio a saperlo? Che ne so io cosa cerchi in un libro, come ti stanno andando le cose o se in queste duecento pagine c’è o meno la frase capace di farti uscire da una brutta settimana? L’autore è un tizio che ha scritto 27 storielle minuscole sulla Storia maiuscola, fossi in te non mi farei illusioni.
Però.
Però una cosa posso dirtela senza vendertela. È la prima volta che mi lasciano parlare. Che mi lasciano essere me, il risvolto del libro. Ora, magari non vuol dire niente. O magari invece è un segno del fatto che in questo libro, dove la storia è una lunga cinica sequenza di errori ripetuti e lezioni dimenticate, tutti, anche quelli più bistrattati, hanno avuto la possibilità di dire la loro e raccontarsi in modo diverso che altrove.
Ecco, questo te lo posso dire. A questo ci credo.
Comunque, fossi in te, guarderei le stelline. Oppure chiederei a un commesso.
Mi usano per spiegarti in 1500 caratteri (o anche meno) perché dovresti comprarlo. Allora io mi metto qua e comincio col solito repertorio. E blatero in carattere otto di «storie corrosive», di «finali spiazzanti» o, che dio mi perdoni, «di un autore istrionico che non finisce mai di stupirci».
Non è certo il lavoro dei sogni. Io avrei voluto essere altro. Non dico un romanzo, ma almeno un saggio breve, un dizionario dei sinonimi, una tesi di laurea. Al limite una multa.
Ma questo lavoro di portineria… questo proprio no.
Va bene, vuoi che ti dica perché devi comprarlo? Ma scusa, come faccio a saperlo? Che ne so io cosa cerchi in un libro, come ti stanno andando le cose o se in queste duecento pagine c’è o meno la frase capace di farti uscire da una brutta settimana? L’autore è un tizio che ha scritto 27 storielle minuscole sulla Storia maiuscola, fossi in te non mi farei illusioni.
Però.
Però una cosa posso dirtela senza vendertela. È la prima volta che mi lasciano parlare. Che mi lasciano essere me, il risvolto del libro. Ora, magari non vuol dire niente. O magari invece è un segno del fatto che in questo libro, dove la storia è una lunga cinica sequenza di errori ripetuti e lezioni dimenticate, tutti, anche quelli più bistrattati, hanno avuto la possibilità di dire la loro e raccontarsi in modo diverso che altrove.
Ecco, questo te lo posso dire. A questo ci credo.
Comunque, fossi in te, guarderei le stelline. Oppure chiederei a un commesso.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
250 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Nicolò Targhetta
Nicolò Targhetta (Padova, 1986) lavora come videomaker ma coltiva da sempre la passione della scrittura. Nel 2018 decide di aprire una pagina Facebook, Non è successo niente, con il proposito di scrivere una storia al giorno per un anno intero. L’esperimento riesce e in poco tempo supera i 135 mila follower che, con incomprensibile assiduità, seguono i suoi racconti di vita dallo stile corrosivo ed esilarante. Ha già pubblicato Non è successo niente (Beccogiallo, 2019) e Lei (Beccogiallo, 2020). Nonostante questo non è felice. Che problema avrà?