Partendo dalla Sicilia come crocevia di culture mediterranee in costante dialogo, i saggi del volume esaminano il linguaggio di Domenico Tempio, poeta catanese del Settecento, che prende in prestito francesismi, ispanismi e arabismi, l’uso del siciliano nei testi musicali, e l’origine di pietanze alimentari e la loro rappresentazione letteraria, come chiave di lettura culturale tra le più significative per la comprensione dei popoli del Mediterraneo. Lo studio prosegue con l’analisi di testi come Il cane di terracotta (1996) e Il ladro di merendine (1996) di Andrea Camilleri, I delitti di via Medina-Sidonia (1996) di Santo Piazzese e l’opera di Leonardo Sciascia risalente agli anni Settanta, per esplorarne l’intrinseca transculturalità. In conclusione vengono trattati i “casi internazionali” dell’egiziana Nawal El Saadawi, in particolar modo il libro Una figlia di Iside (2021), a confronto con gli scritti della poetessa austriaca Ingeborg Bachmann e la complessa esperienza di Maïa Alonso e Marinette Pendola, autrici rispettivamente di Le soleil colonial (2015) e La riva lontana (2000).
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Italiano -
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Sull'autore
Giovanna Summerfield
Giovanna Summerfield è professoressa ordinaria presso l’Auburn University. La sua ricerca si incentra sulla letteratura francese e italiana tra Sette e Ottocento, sui movimenti religiosi e filosofici, sugli studi di genere, gli studi mediterranei e sul cinema. Oltre ad aver pubblicato articoli per diverse riviste specialistiche internazionali, ha curato l’edizione di: Sicily and the Mediterranean (con C. Karagoz, 2015), Sicily on Screen (2020) e Unframing and Reframing Mediterranean Spaces and Identities (con S. Pollicino, 2023). È inoltre co-direttore della rivsita “I.S. Med – Interdisciplinary Studies on the Mediterranean” e editor-in-Chief di “Italica”.