Essere altrove Saggi sull’Ebraismo

Essere altrove

Saggi sull’Ebraismo

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«La sinagoga era in un vecchio edificio, incorporato tra le cinque case della nostra numerosa famiglia nel prezioso borgo antico del Piazzo, che costituivano di fatto il nostro piccolo ghetto». Questo libro contiene trent’anni di riflessioni sull’ebraismo da parte di Emilio Jona, avvocato, poeta, narratore, commediografo e saggista, per sua stessa definizione «ebreo laico, religiosamente agnostico», ma consapevole del margine di mistero che circonda il giudaismo e le sue multiformi realtà. Alla promulgazione delle leggi razziali, nel 1938, Jona aveva undici anni, diciassette quando conobbe i primi sopravvissuti dei campi di sterminio e le loro storie tremende, che Primo Levi avrebbe poi portato alla luce nella sua opera. In queste dense pagine esplora le proprie radici e con esse l’identità ebraica: si addentra nelle ragioni dell’odio che ha circondato e circonda l’ebraismo; esamina il suo fondarsi sulle reti della memoria; il suo rapporto tra memoria e storia; il dubbio metodico che lo accompagna; il suo privilegiare la domanda rispetto alla risposta; l’essere un pensiero del due anzichè dell’uno; il rapporto che esso realizza con il testo di ispirazione sacra e le stratificazioni delle sue interpretazioni; il suo coniugare ortodossia e libero arbitrio; il tema della sua sopravvivenza nonostante la dispersione e le costanti persecuzioni del suo popolo, sino agli assassinii di massa che dovevano sanzionarne l’estinzione; il suo rapporto conflittuale col mondo arabo che la creazione dello Stato d’Israele ha determinato o esasperato. E da questa multiforme ricerca, che passa anche dall’analisi dei molti saggi, romanzi, film attraversati dal filo rosso dell’identità ebraica, emergono pagine che rendono conto delle sue tante anime, senza offrire soluzioni ma interrogazioni, riflessioni, curiosità eclettiche, «come fossero foglietti trovati e afferrati per aria».

«Siamo di fronte a una combinazione paradossale tra popolo e religione in un popolo – come diceva Kafka – nato vecchio, un popolo vissuto prevalentemente nel mito e in una memoria affettiva e magica piuttosto che nella storia, e in cui la creazione di una patria ebraica non ha risolto il tema della complessità e della singolarità della sua identità».

Dettagli libro

Sull'autore

Emilio Jona

Emilio Jona, poeta, narratore, commediografo, saggista. Tra i suoi libri: di cultura popolare, Cantacronache. Un’avventura politico-musicale degli anni cinquanta (Scriptorium-Paravia, 1995, con M.L. Straniero), di cui fu anche uno dei protagonisti; di poesia, La cattura dello splendore (Scheiwiller. 1998, finalista al premio Viareggio, vincitore del premio Catanzaro, 1999); tra i testi teatrali, Il 29 luglio del 1900. Vita e morte dell’anarchico Gaetano Bresci (Sipario n.321, 1973, con S. Liberovici, premio Riccione 1972); tra i romanzi, Il celeste scolaro (Neri Pozza, 2016), finalista al premio Bottari Lattes, 2016.