Paul Leibovitz ha 53 anni, da trenta vive a Hong Kong. Come buona parte degli europei arrivati al tempo del governatorato britannico, Paul è irresistibilmente attratto dalla cultura cinese e, nello stesso tempo, incapace di lasciarsi alle spalle la razionalità occidentale. Christine Wu è una quarantenne fuggita bambina con la madre dalla Cina di Mao. A Hong Kong deve la sua carriera di intraprendente manager e il suo nome occidentale. Ma come tutti i cinesi, Christine crede nellastrologia e, quando un indovino le preannuncia un futuro di morte per luomo che ama, la sua reazione è di profonda inquietudine. Perché Paul e Christine sono una coppia innamorata e unita, anche grazie alle ferite che entrambi portano dentro: Paul ha perso il suo unico figlio ancora bambino, e Christine ha vissuto anni di povertà e dolore nel ricordo del padre, suicida perché dissidente, e di un fratello adolescente deportato tra le montagne del Sichuan durante la Rivoluzione culturale. Di quel fratello Christine da decenni non sa più nulla, anzi lo ritiene morto, di fame o di sete o di fatica, una vittima tra le tante della crudele «rieducazione culturale» maoista. Un giorno, però, arriva, inaspettata, una lettera indirizzata alla «mia adorata mei-mei», alla mia sorellina... Con una pressante richiesta daiuto. Se in Christine si spalanca una voragine di sensi di colpa, per Paul la disperata lettera di Da Long rappresenta la possibilità di dare un ulteriore senso alla propria rinascita emotiva e affettiva. Giunti insieme in un triste villaggio vicino a Shanghai, Christine e Paul trovano una situazione drammatica: Min Fang, la moglie di Da Long, giace inerte e apparentemente priva di coscienza, senza diagnosi né cura, accudita dallangosciato marito che spera in un aiuto da parte della sorella, della quale non ha dimenticato nulla come sempre succede a chi resta né le sue caramelle preferite né la sua aspirazione di bambina di diventare medico. Ma Christine non è diventata medico e non ricorda più niente della sua infanzia; in quella terra e in quella casa si sente estranea e desiderosa di fuggire da un uomo che, col suo mandarino di Shanghai, non parla nemmeno la sua stessa lingua. È invece Paul che decide di rimanere e assistere quella famiglia colpita da una disgrazia che, grazie al proprio dolore, egli riesce a sentire e a condividere. Quando scopre che nello stesso villaggio sono molti gli uomini e gli animali che si ammalano e muoiono della stessa misteriosa malattia di Min Fang, Paul decide di vederci chiaro. Latroce verità che si schiude davanti ai suoi occhi è, tuttavia, troppo grande e pericolosa perché lui, Christine e Da Long ne possano uscire indenni. La profezia dellindovino sembra realizzarsi
«Gli scherzi del Dragone è uno di quei libri pieni di sentimento e spiritualità: le domande sul senso della vita, sul significato più profondo delle relazioni damore, sgorgano con naturalezza dalla penna e dal cuore di Sendker». Birgit Koß, DeutschlandradioDettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Tedesco -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
300 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Jan-Philipp Sendker
Jan-Philipp Sendker è nato nel 1960 ad Amburgo, ha vissuto negli Stati Uniti dal 1990 al 1995 e dal 1995 al 1999 è stato corrispondente in Asia per Stern. Dopo un secondo soggiorno negli Stati Uniti è tornato in Germania, dove vive con la famiglia a Potsdam. Con Neri Pozza ha pubblicato L’arte di ascoltare i battiti del cuore, Gli accordi del cuore, Il sussurro delle ombre, Gli scherzi del Dragone, Il segreto del vecchio monaco e altre fiabe birmane, Alla fine della notte e La memoria del cuore. I suoi libri sono tradotti in 35 lingue e hanno venduto 3 milioni di copie nel mondo.