La gratitudine è stata concepita per secoli come un obbligo da rispettare, all’interno di un ordine naturale orientato alla giustizia. Dall’antica Grecia al Medioevo, attorno a questa idea è fiorita una ricca produzione teorica tesa a regolare tanto i comportamenti individuali e collettivi, quanto le scelte di politica interna ed estera.
Attraverso un’analisi storico-critica sistematica, la ricerca condotta nel presente volume rivela – per la prima volta – la forte interdipendenza tra vincoli di gratitudine e politica. Le riflessioni di autori quali Platone, Aristotele, Tucidide, Polibio, Cicerone, Seneca, Livio, Agostino d’Ippona, Tommaso d’Aquino e Marsilio da Padova sono ripercorse lasciando emergere il profilo di un vero e proprio paradigma di gratitudine che ha storicamente dato forma teorica e pratica alla politica.
Dagli onori pubblici tributati in memoria dei salvatori della patria alle relazioni internazionali rette dai vincoli di gratitudine, dallo scambio di favori e rapporti clientelari fino al potere di mediazione della Chiesa retto sul dovere di rendere correttamente grazia a Dio, la gratitudine politica si rivela essere una categoria interpretativa inedita ed efficace con cui leggere i rapporti di potere e una dimensione personalistica della politica fortemente radicata in Occidente.
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Sull'autore
Diego Lazzarich
Diego Lazzarich insegna Storia delle dottrine politiche all’Università della Campania “L. Vanvitelli” e all’Università di Napoli “L’Orientale”. È direttore di “Politics. Rivista di studi politici” e autore di numerose pubblicazioni, tra le quali Guerra e pensiero politico. Percorsi novecenteschi (Napoli, 2009) e Stato moderno e diritto delle genti. Vattel tra politica e guerra (Benevento, 2016).