Grammenos Mastrojeni, Antonello Pasini
Riprendendo in forma interrogativa il titolo del film di Jean-Paul Jaud, Nos enfants nous accuseront, Latouche affronta la questione del rapporto fra le generazioni alla luce della crisi ecologica, i cui sintomi sono sotto gli occhi di tutti (cambiamento climatico, buco nell’ozono, desertificazione, ecc.). L’accusa che i nostri figli ci rivolgeranno è la chiave attraverso cui il grande economista francese porta avanti la sua critica all’imperialismo della società della crescita, che irresponsabilmente nega il debito intergenerazionale e rifiuta di considerare i limiti della natura. Nell’era dell’antropocene la natura è trattata come una macchina atta a soddisfare i nostri eccessi. Ma non stiamo solamente abusando delle sue risorse, stiamo saccheggiando le generazioni a venire.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
48 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Serge Latouche
(Vannes, 1940) Economista e filosofo francese, professore emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi XI e all’Institut d’étude du développement économique et social (IEDES) di Parigi, è il principale promotore dell’idea della decrescita. Si è opposto all’occidentalizzazione del pianeta, facendosi sostenitore del localismo e del dialogo tra culture diverse. È animatore della rivista «La Revue du MAUSS» (Movimento Anti-Utilitarista nelle Scienze Sociali), presidente dell’associazione culturale La ligne d’horizon, nonché autore di numerose pubblicazioni.