Nel luglio del 1943, pochi giorni prima della caduta di Mussolini, un gruppo di professionisti e intellettuali cattolici si ritrovò nel Monastero di Camaldoli, con l’obiettivo di raccogliere idee comuni per la rinascita del Paese. Il documento, elaborato nel 1943-1944, e pubblicato nel 1945, alla vigilia della Liberazione, caratterizzerà in modo decisivo la nostra Costituzione e le riforme di De Gasperi. L’ispiratore dell’operazione fu Giovanni Battista Montini (il futuro Papa Paolo VI), all’epoca nella Segreteria di Stato vaticana; mentre Sergio Paronetto (scomparso nel marzo del 1945) ne fu il protagonista dimenticato. Accanto al testo originale del Codice di Camaldoli, il libro ricostruisce il clima culturale e politico di quegli anni, ed è arricchito dai commenti di Fausto Bertinotti, Paolo Savona e Valerio Castronovo. Leggere oggi queste pagine vuol dire ripercorrere il periodo più intenso e creativo della nostra Repubblica, affinché possa servire da bussola nella politica del presente che, prima di fare, dovrebbe ricostruire le indispensabili capacità di pensiero, di elaborazione e di coesione per proiettarci nel futuro.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
192 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Michele Dau
Nato a Roma nel 1951, ha studiato Storia della città e pianificazione applicata all’Università La Sapienza. Dal 1976 ha lavorato come direttore di ricerca al Censis sui problemi economici e sociali. È stato poi amministratore delegato di società di engineering e consulting, sotto la guida di Egidio Egidi e Marisa Bellisario. Nel 1997 è divenuto manager pubblico e ha svolto incarichi in alcune delle maggiori istituzioni nazionali. Dal 2004 è vicepresidente del Comitato per lo sviluppo locale e il lavoro all’Ocse. Per Castelvecchi ha scritto nel 2012 Mussolini l’anticittadino. Città, società e fascismo.