Il diritto e l'eccezione Stress economico e rispetto delle norme in tempi di emergenza

Il diritto e l'eccezione

Stress economico e rispetto delle norme in tempi di emergenza

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Niente sarà più come prima. È questo che si ipotizza dopo la frattura, nella prassi vitale e nel pensiero, determinata dalla pandemia, capace di portare con sé un cambiamento profondo dell’essere cittadini. L’emergenza sanitaria, come tutte le crisi, ha imposto scelte radicali e inedite nella sfera economica, sanitaria e giuridica, concretizzatesi, in quest’ultima, in una vera e propria legislazione dell’emergenza. E proprio sotto il profilo giuridico è possibile ora iniziare a tracciare un bilancio di come è stata gestita l’emergenza: rispetto alla Costituzione, sia sul fronte dei diritti sia su quello dei poteri, toccando il nodo cruciale della legittimità della limitazione alle libertà personali in nome dell’interesse collettivo della salute; rispetto al vincolo comunitario che tiene insieme un paese e un intero continente, dal punto di vista sociale ed economico; rispetto al diritto d’impresa, dove all’esigenza di tutelare il tessuto imprenditoriale derogando alle norme previste si accompagna la questione, non meno importante, della responsabilità dei soggetti economici; rispetto al settore agricolo, uno dei più colpiti dagli esiti della pandemia in termini di disponibilità di forza lavoro e di gestione degli approvvigionamenti. E, infine, rispetto alla questione, centrale nel nostro paese, delle mafie, per le quali questa pandemia si presenta come una vera opportunità per inghiottire ancora altri pezzi di economia pulita. La Fondazione «Osservatorio Agromafie» ha chiamato alcuni esperti a offrire uno sguardo d’insieme su tutti questi insidiosi risvolti della crisi sanitaria in atto. Senza scandagliare il versante giuridico è difficile comprendere le conseguenze, per i privati cittadini come per le imprese, dell’adozione di un «diritto d’eccezione» con cui si è gestita la fase più acuta ma che, nei suoi esiti, ci accompagnerà ancora a lungo.

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Sull'autore

Niccolò Abriani

Niccolò Abriani è professore ordinario di Diritto commerciale all’Università di Firenze.

Gian Carlo Caselli

Gian Carlo Caselli è presidente del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.

Alfonso Celotto

Alfonso Celotto è professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università degli Studi Roma Tre.

Fabrizio Di Marzio

Fabrizio Di Marzio è professore ordinario di diritto privato nell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara. È, tra l’altro, componente del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare e del Comitato scientifico dell’Enciclopedia del diritto. È stato magistrato ordinario. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: La ricerca del diritto (Laterza, 2021), Giudici divoratori di doni. Esiodo, alle origini del diritto (Mondadori Electa, 2021) e, per i tipi della Donzelli, La politica e il contratto. Dalla affermazione dei valori alla negazione degli interessi (2018).

Stefano Masini

Stefano Masini è professore associato di Diritto agrario e Diritto alimentare all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Giulio Tremonti

Giulio Tremonti è presidente di Aspen Institute Italia.

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