Per quale motivo tutti, o quasi tutti, vogliono vivere in città? Le possibili risposte sono molte. Livio Sacchi, da architetto, è convinto che il principale motivo per cui le città piacciono così tanto sia sostanzialmente uno solo: in città ci si sente e si è più liberi che altrove. Affrancando le identità dei singoli dalle aspettative familiari e sociali e permettendo a chi vi abita di provare a diventare ciò che vuole, le città consentono qualcosa di molto prossimo all’autodeterminazione del proprio essere. Con uno sguardo critico rivolto alle migliori e alle peggiori soluzioni adottate nelle metropoli di tutto il mondo, Sacchi osserva il rapporto in continua evoluzione tra uomo e spazio urbano, provando a immaginarne gli sviluppi. A Parigi come a Tokyo, a Milano e Roma come a Delhi e a New York, parlare oggi di patrimonio culturale e architettonico, di centro e periferia, significa affrontare i temi della comunità e della cittadinanza, delle infrastrutture fisiche e digitali, di una inarrestabile globalizzazione e delle sue conseguenze. Questi cambiamenti sempre più veloci, apparentemente incontrollati, costituiscono una grande occasione per costruire un mondo a misura dell’uomo e delle sue potenzialità. Ma occorre che la politica, sia a livello centrale sia locale, operi pensando al bene comune, pianificando l’avvenire delle città in cui viviamo e, quindi, il nostro stesso futuro.
Un futuro che si costruisce, insieme, nel tempo e che non è altro che il prodotto delle nostre azioni presenti e, soprattutto, della nostra capacità di progettare e innovare.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
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Italiano -
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Collana
Sull'autore
Livio Sacchi
Livio Sacchi, architetto, è professore ordinario di Disegno dell’architettura presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, consigliere del Consiglio Nazionale degli Architetti, presidente onorario di Europan Italia, membro del board di Eurosolar. È responsabile per l’architettura presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da G. Treccani. È stato presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma (2013-2016) e direttore della rivista “AR”. Per la Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia ha curato nel 2006 il padiglione italiano con Franco Purini
e nel 2010 il padiglione Inarch. Nel 2009 è stato insignito del Premio internazionale “Sebetia-Ter”, Targa d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana. La sua attività scientifica è testimoniata da oltre 400 pubblicazioni, tra le quali molti libri.
Suoi progetti e realizzazioni compaiono sulle principali riviste italiane e straniere. Una sua biografia è pubblicata nell’Enciclopedia dell’architettura. Vive e lavora a Roma.