Il goal più bello è stato un passaggio Scritti sul calcio

Il goal più bello è stato un passaggio

Scritti sul calcio

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In Il mio amico Eric, il celebre film di Ken Loach, a Eric Bishop, il working class hero dell’opera, che gli chiede quale fosse il goal più bello della sua carriera, Éric Cantona risponde: «Il mio goal più bello? È stato un passaggio!». La battuta geniale di Cantona figura non a caso come titolo di questo libro di Jean-Claude Michéa, che raccoglie tre suoi scritti sul gioco del calcio. Il libro, infatti, non è altro che un omaggio che il filosofo francese ha voluto rivolgere al calcio comepassing game, come gioco d’attacco che, dalla fine del XIX secolo, caratterizza l’essenza stessa di questo sport operaio e popolare. Michéa si sofferma su molteplici aspetti culturali, economici e sociali del calcio moderno. Tratta della storica avversione e, all’opposto, della recente ammirazione degli intellettuali per questo sport, mostra quale fonte di profitti straordinari esso sia di-ventato. Non nega nemmeno che l’industria del calcio contemporaneo funzioni essenzialmente come un «oppio del popolo», e che una gradinata o una curva di ultras dia sicuramente un’immagine molto deprimente del potere dell’alienazione. Tuttavia, per lui, il calcio moderno costituisce anche e ancora – secondo la celebre espressione di Antonio Gramsci – un «regno della lealtà umana esercitata all’aria aperta», un regno che continua a suscitare entusiasmo tra le classi popolari

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Sull'autore

Jean-Claude Michéa

Jean-Claude Michéa (1950) è un docente e filosofo francese. Tra le sue opere L’insegnamento dell’ignoranza (Metauro, 2005), L’impero del male minore (Libri Scheiwiller, 2008), I misteri della sinistra (Neri Pozza, 2015) e Il goal più bello era un passaggio (Neri Pozza, 2017).

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