Il libro svolge una riflessione su alcuni autori della prima età moderna italiana, dopo la grande svolta costituita dalla rivoluzione culturale rinascimentale, dalle guerre d’Italia, dalla spaccatura dell’unità religiosa europea determinata dall’insorgere della Riforma protestante e dalla risposta tridentina. È un insieme di eventi, che provoca lo sgretolamento degli assetti istituzionali, politici, religiosi, intellettuali, ereditati dagli ultimi secoli medievali. Un tale sisma viene osservato da un peculiare punto prospettico: il rapporto fra politica e profezia, ovvero fra politica, religione e futuro. Di fronte a questa situazione critica si poteva reagire con strategie conservative degli assetti tradizionali, oppure proponendo profonde innovazioni che fossero all’altezza dei tempi. Ed è, appunto, quello che fecero Savonarola, Machiavelli, Campanella, elaborando pensieri analoghi o molto diversi fra di loro. Ma tutti e tre dimostrando di essere consapevoli delle catastrofi dei loro tempi. Tutti e tre, ovviamente ciascuno nelle sue guise precipue e con la propria intensità, seppero fronteggiare le sfide della nuova epoca in cui vivevano.
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Italiano -
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Sull'autore
Gennaro Maria Barbuto
Gennaro Maria Barbuto è professore ordinario di Storia del pensiero politico presso l’Università Federico II di Napoli. I suoi interessi scientifici sono rivolti al pensiero politico rinascimentale, barocco e a quello otto-novecentesco. Fra le sue opere: Il principe e l’Anticristo (1994); Ambivalenze del moderno (2000); La politica dopo la tempesta (2002); Machiavelli e i totalitarismi (2005); Nichilismo e Stato totalitario (2007); Le antinomie della politica (2007); Il pensiero politico del Rinascimento (2008); Machiavelli (2013) e All’ombra del Centauro (2019).