Cosa rappresenta Don Giovanni per una donna? E cosa per un uomo? Come ha fatto a diventare il seduttore per eccellenza, pur essendo un impostore e un infame poco incline – a leggere bene i testi – all’arte del corteggiamento? Perché mai allora è un sogno femminile e non un incubo? L’autore, con una scrittura coinvolgente e rivolta anche ai non addetti ai lavori, risponde a queste e ad altre domande, proponendo una lettura psicoanalitica innovativa. Considerato per quello che è, ossia una creatura di finzione, il cavaliere spagnolo non è analizzato in quanto individuo concreto, com’è stato fatto finora da quegli interpreti che lo hanno steso sul lettino di Freud. Don Giovanni, mito della modernità, suscita interesse non per la sua psicologia – ammesso che ne abbia una – ma per l’impatto che ha avuto sulla psicologia femminile e, di conseguenza, su quella maschile; è interessante in quanto fantasia e realtà mentale, per quello che dice di essenziale del rapporto tra uomo e donna. Va preso come personaggio immaginario, per l’archetipo che è diventato e dunque per le cruciali funzioni psichiche che svolge. Prima fra tutte quella formidabile indicata nel finale del libro: portare una donna al limite di ciò che ne regola e contiene l’esistenza, per aprirle la possibilità di una realizzazione inedita della propria femminilità.
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Italiano -
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Sull'autore
Fabio Galimberti
Fabio Galimberti lavora a Milano come psicoanalista, membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi del Campo Freudiano e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, docente dell’Istituto Freudiano per la clinica, la terapia e la scienza di Milano e dell’Istituto Superiore di Studi Freudiani di Catania. Tra le recenti pubblicazioni Il corpo e l’opera. Volontà di godimento e sublimazione (2015) e Bion. L’esperienza emotiva della verità (2017).