Il soldato Schlump Vita e avventure dello sconosciuto soldato Emil Schulz, detto Schlump, da lui stesso narrate

Il soldato Schlump

Vita e avventure dello sconosciuto soldato Emil Schulz, detto Schlump, da lui stesso narrate

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Emil ha un diploma in tasca preso alla Realschule, una scuola costosa per il figlio di un modesto sarto come lui, ma allo scoppio della Grande Guerra è soltanto un piccolo apprendista in una tessitura. Lo chiamano tutti Schlump, che è come dire brutto mascalzone, dal giorno in cui, ragazzino, si è reso protagonista di una marachella al mercato. Schlump dovrebbe disegnare e creare modelli, ma anziché al lavoro pensa alle ragazze e alla guerra. Anzi, alle due cose messe insieme, poiché già si vede con l’uniforme grigia, ammirato dalle ragazze mentre va al fronte oppure sul campo di battaglia dove alcuni cadono e altri restano feriti o, a guerra vinta, in trionfo tra le donne che lanciano fiori dalle finestre mentre impazzano feste senza fine. Il primo agosto 1915 prende la sua cassetta d’ordinanza e, dopo aver salutato la madre piangente, si presenta fiero in caserma. Viene scaricato a Libercourt, in Francia, e da lì marcia in paesi dove non vi sono giardini ben curati né frontoni a graticcio all’ombra dei tigli. Schlump, però, è orgoglioso del suo incarico, frutto della sua vaga conoscenza del francese: amministrare da solo tre villaggi. A Loffrande, il villaggio più grande, scopre che è davvero «un bel traguardo per un diciassettenne» comandare uomini anziani e giovani donne attraenti come Estelle, bionda con gli occhi azzurri e le guance arrossate; o come la bruna Suzanne, con i boccoli castani che le dondolano sulla fronte; o la diafana Jeanne dalla chioma nera. Dimenticherebbe volentieri la guerra se i vetri alle finestre non vibrassero spesso per le cannonate del fronte vicino. Ma la guerra è lì a pochi passi e, per Schlump, viene subito l’ora di lasciare Loffrande e di raggiungere la trincea. Ed ecco il sibilo sinistro delle granate, gli angusti corridoi sferzati dalla pioggia e dal fango, i lampi rossi che si accendono sulle colline del nemico, le pallottole che fischia no nelle orecchie come le rondini dopo un temporale… Pubblicato per la prima volta nel 1928, bruciato dai nazisti nei roghi del 1933, ritrovato e riscoperto nel 2008, Il soldato Schlump è una delle opere più intense scritte sulla Grande Guerra. «Un libro luminoso proveniente da tempi bui», come ha scritto Volker Weidermann, il suo scopritore.

IL romanzo bruciato dai nazisti nel 1933 e ritrovato soltanto nel 2008

«Una scoperta letteraria che non ha prezzo». Neue Osnabrücker Zeitung

«La vera sorpresa qui è la lingua. Totalmente diversa da tutta la letteratura pacifista precedente». Die Welt

«Hans Herbert Grimm ha scritto un romanzo originalissimo: violento e surreale, ricco di gioia di vivere e, ad un tempo, degli orrori più atroci della guerra». Buchkultur

Dettagli libro

Sull'autore

Hans Herbert Grimm

Hans Herbert Grimm (1896-1950) è stato un insegnante di francese, italiano e spagnolo ad Altenburg in Turingia, Germania. Pubblicò Il soldato Schlump nel 1928, in forma anonima, non rivelando mai di esserne l’autore. Nel 1933 l’opera fu bruciata nei Bücherverbrennungen, i roghi dei libri ordinati dai nazisti. Probabilmente per non essere scoperto, Grimm si iscrisse al partito nazionalsocialista. Per questo motivo gli venne vietato di tornare all’insegnamento dopo la guerra. Si suicidò nel 1950. La sua vera identità, come autore de Il soldato Schlump, venne rivelata soltanto nel 2008, in seguito alla pubblicazione di un saggio intitolato Il libro dei libri bruciati

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