Con Individualità e gruppalità (1987) Diego Napolitani inaugura un paradigma che si propone di oltrepassare, in una circolarità dialogica tra i saperi, le convenzionali dicotomie tra individuo e gruppo, natura e cultura, identità e creatività, risignificandone il rapporto in una tensione reciprocamente concepitiva e indefinitamente aperta.
L’interesse per l’opera, che definisce i concetti di “gruppalità interna” e “universi relazionali”, va ben oltre il valore di testo fondativo per la Gruppoanalisi italiana, offrendo quest’ultima come testimonianza attuale di un metodo di conoscenza e di cura dell’umano con-esserci, inteso come “il proprio aprirsi al mondo”. La prassi analitica, in questa accezione, diviene autenticamente trasformativa nei contesti clinici e sociali in cui opera se tutti gli interlocutori si dispongono ad assumere l’incontro con l’Altro, dentro/fuori di sé, nel doppio versante etico ed estetico dell’esperienza, ovvero nella sua interezza problematica e potenzialmente creativa.
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Sull'autore
Diego Napolitani
Diego Napolitani (Napoli, 1927 - Milano, 2013), psichiatra e psicoanalista, fonda nel 1980 la Società Gruppo Analitica Italiana (SGAI). La sua pionieristica esperienza con le comunità terapeutiche e con la conduzione di gruppi dà avvio a una ricerca lunga un cinquantennio che, in dialogo con l’ermeneutica e la fenomenologia, riattraversa criticamente il pensiero freudiano e i suoi sviluppi relazionali, riconcependoli secondo l’originale proposta epistemologica e clinica dell’antropo-gruppoanalisi.