«Una scrittrice immensa per talento ed energia».
Salman Rushdie
Tra una caffetteria nel Massachusetts e il consolato britannico di Karachi c’è Wembley, con il suo canale sopraelevato e la sua strada principale fitta di negozi. In questo rione multietnico alle porte di Londra, famiglie musulmane giunte qui dai confini dell’impero cercano da decenni un riscatto, ora nell’integrazione, ora nell’ambizione, ora perfino nell’illusione della guerra santa, disegnando percorsi così diversi da sembrare quasi paralleli. Eppure, dove la vita fa da spartiacque, arriva il destino a unire i fili, fino ad annodarli in una sorta di moderna Antigone, contingente e al tempo stesso universale. Lo scontro di civiltà che oggi minaccia le nostre certezze si insinua nella vita dei tre fratelli Pasha, persi tra il passato jihadista impresso nel loro cognome e un futuro tutto da costruire. Ma è l’incontro con Eamonn, il giovane rampollo di una famiglia che ha rinnegato le sue origini musulmane per dare alla nazione un ministro, a trasformare la loro storia in una antica e potente tragedia greca.
Nelle pagine di Kamila Shamsie, dove le piccole decisioni innescano quasi casualmente scelte irreparabili, il vuoto dei padri inghiotte quello dei figli, in un vortice che parte lento e va accelerando fino a implodere davanti agli occhi del mondo. E l’amore – esiliato da cause di forza maggiore e ossessionato dalla ricerca di giustizia – trionfa ma non trova pace.
Salman Rushdie
Tra una caffetteria nel Massachusetts e il consolato britannico di Karachi c’è Wembley, con il suo canale sopraelevato e la sua strada principale fitta di negozi. In questo rione multietnico alle porte di Londra, famiglie musulmane giunte qui dai confini dell’impero cercano da decenni un riscatto, ora nell’integrazione, ora nell’ambizione, ora perfino nell’illusione della guerra santa, disegnando percorsi così diversi da sembrare quasi paralleli. Eppure, dove la vita fa da spartiacque, arriva il destino a unire i fili, fino ad annodarli in una sorta di moderna Antigone, contingente e al tempo stesso universale. Lo scontro di civiltà che oggi minaccia le nostre certezze si insinua nella vita dei tre fratelli Pasha, persi tra il passato jihadista impresso nel loro cognome e un futuro tutto da costruire. Ma è l’incontro con Eamonn, il giovane rampollo di una famiglia che ha rinnegato le sue origini musulmane per dare alla nazione un ministro, a trasformare la loro storia in una antica e potente tragedia greca.
Nelle pagine di Kamila Shamsie, dove le piccole decisioni innescano quasi casualmente scelte irreparabili, il vuoto dei padri inghiotte quello dei figli, in un vortice che parte lento e va accelerando fino a implodere davanti agli occhi del mondo. E l’amore – esiliato da cause di forza maggiore e ossessionato dalla ricerca di giustizia – trionfa ma non trova pace.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
288 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Kamila Shamsie
Kamila Shamsie è nata e cresciuta in Pakistan, a Karachi, e attualmente vive a Londra. Firma autorevole dell’Independent e del Guardian per le questioni relative a Pakistan, India e Afghanistan, in Italia si è imposta all’attenzione di critica e pubblico grazie a Sale e zafferano (2000), Versi spezzati (2005) e Ombre bruciate (2010), tutti usciti per Ponte alle Grazie. Con Io sono il nemico ha vinto il Women’s Prize for Fiction 2018.