Italicus 1974, l’anno delle quattro stragi

Italicus

1974, l’anno delle quattro stragi

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Troppe cose ancora rimaste in sospeso: enigmi, fatti negati, nessun colpevole. Un testimone mai ascoltato conferma che il gruppo neofascista toscano guidato da Mario Tuti e Augusto Cauchi – finanziato da Licio Gelli – partecipò all’attentato al treno Italicus (12 morti, 80 feriti). Dai documenti emerge come da Piazza Fontana in poi le organizzazioni neofasciste abbiano operato nell’ambito di un’unica strategia eversiva, sostenuta da forze politiche ed economiche tese a imporre una svolta autoritaria anche attraverso un’insurrezione armata. Nel 1974 furono previsti e attuati 4 gravissimi attentati: Silvi Marina e Vaiano (per fortuna falliti), Brescia, l’Italicus. Stragi realizzate e rivendicate da gruppi apparentemente distinti tra loro, ma in realtà riconducibili a un’unica organizzazione: la struttura clandestina di Ordine Nuovo, appoggiata dai servizi segreti militari italiani e statunitensi.

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Sull'autore

Aa. Vv.

Paolo Bolognesi (Monghidoro, 1944) Deputato, è presidente dell’Associazione tra i familiari delle vitti­me della strage del 2 agosto e dell’Unione tra le vittime di tutte le stragi (Piazza Fontana, Brescia, Italicus, Bologna, Treno 904, Firenze via dei Georgofili). Roberto Scardova (Luzzara, 1946) Giornalista, ha lavorato per «l’Unità», per la redazione bologne­se della Rai ed è stato inviato speciale per la testata Tg3. Si è occupato delle indagini e dei processi sulle stragi e su tutti i fatti di terrorismo.

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