1590, la morsa della piccola era glaciale inizia a farsi sentire. Spaventata da una possibile carestia, Genova lancia l’idea del porto franco. A Firenze, i Medici rimuginano su come garantire sopravvivenza al Granducato e puntano su Livorno. È l’inizio di miti e immaginari, è lo stabilirsi di modelli destinati a sostanziarsi in istituzioni similari in tutto il mondo.
Lungi dall’essere meri oggetti economici, i porti franchi d’età moderna sono luoghi di sperimentazione, empori in cui le parole si fanno preziosa merce di scambio. Il libro si concentra su quest’aspetto e analizza l’uso da parte degli attori d’età moderna, che popolavano tali spazi liminali tra terra e mare, dell’informazione e dei saperi per costruire progetti politici, economici e culturali con crescente consapevolezza tra Sei e Settecento.Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
197 -
Argomento
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Collana