Di ritorno dall’Afghanistan, dove ha perso molti dei suoi uomini, il tenente Romain Roller è devastato. Durante un periodo di riposo organizzato dall’esercito a Pafo, conosce Marion, giovane giornalista e scrittrice, con la quale intrattiene una relazione che prosegue anche dopo il loro rientro in Francia. Romain, che pure ha una famiglia, scopre che la donna è sposata con François Vély, un carismatico magnate delle telecomunicazioni franco-americano e di origine ebrea. Quando François viene accusato di razzismo, a causa di una foto che lo ritrae seduto su un’opera d’arte giudicata oscena, tutto intorno a lui – il suo matrimonio, il suo impero – sembra vacillare. È allora che un amico di Romain, Osman Diboula, figlio di immigrati ivoriani, che dalle banlieu è diventato un politico di successo, prende pubblicamente le difese di François, trascinando suo malgrado tutti i protagonisti in una potente epopea che rivela la violenza del mondo. Un libro straordinario, che fa della spensieratezza, dell’incoscienza, della seduzione l’unica arma contro una società alla deriva, contro la guerra, il razzismo e la solitudine. L’amore non è fatto per le difficoltà. Bensì per la leggerezza, la dolcezza del vivere, una forma di esclusività, un’affettività totale. L’amore è un animale sociale crudele, un mondano che ama ridere e distrarsi.
“L’incoscienza è il nostro XXI secolo, la nostra storia.” Hubert Artus, Lire Finalista al Premio Goncourt con L’invenzione della vitaDettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
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Italiano -
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