In difesa della scuola pubblica e democratica.
Insegnanti precari, continue riforme, il taglio costante dei fondi, una popolazione studentesca dei cui diritti pochi sembrano curarsi: per giunta, un anno e mezzo di DAD che ha reso ancora più evidenti le difficoltà della scuola pubblica. Quante volte abbiamo sentito dire che la scuola italiana è in crisi? Si vorrebbe sostituire la «scuola del Novecento», ossia la scuola per tutti, gratuita e democratica, con nuove forme di didattica «individualizzate», «adatte alle esigenze delle famiglie», come fosse un’operazione di target marketing.
L’ultima ora nasce dall’urgenza di difendere la scuola pubblica dai suoi critici, dai suoi detrattori e perché no, anche da sé stessa, senza fare sconti sui problemi e i limiti di un’istituzione per molti versi affaticata e fragile, ancora autoritaria e classista. Ma Raimo ci ricorda anche che per difendere la scuola pubblica occorre innovarla, e per innovarla bisogna studiare nella storia italiana e nei modelli internazionali quelle esperienze d’avanguardia che hanno saputo ripensarla radicalmente, seminare in essa nuove idee di futuro, restituirla alla funzione vitale di officina della democrazia.
Insegnanti precari, continue riforme, il taglio costante dei fondi, una popolazione studentesca dei cui diritti pochi sembrano curarsi: per giunta, un anno e mezzo di DAD che ha reso ancora più evidenti le difficoltà della scuola pubblica. Quante volte abbiamo sentito dire che la scuola italiana è in crisi? Si vorrebbe sostituire la «scuola del Novecento», ossia la scuola per tutti, gratuita e democratica, con nuove forme di didattica «individualizzate», «adatte alle esigenze delle famiglie», come fosse un’operazione di target marketing.
L’ultima ora nasce dall’urgenza di difendere la scuola pubblica dai suoi critici, dai suoi detrattori e perché no, anche da sé stessa, senza fare sconti sui problemi e i limiti di un’istituzione per molti versi affaticata e fragile, ancora autoritaria e classista. Ma Raimo ci ricorda anche che per difendere la scuola pubblica occorre innovarla, e per innovarla bisogna studiare nella storia italiana e nei modelli internazionali quelle esperienze d’avanguardia che hanno saputo ripensarla radicalmente, seminare in essa nuove idee di futuro, restituirla alla funzione vitale di officina della democrazia.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
368 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Christian Raimo
Christian Raimo (1975) è nato a Roma, dove vive e insegna. Ha scritto libri di racconti (l’ultimo è l’antologia La vita che verrà, minimum fax, 2021), romanzi (Il peso della grazia, 2012, Tranquillo prof, la richiamo io, 2015, La parte migliore, 2018, tutti per Einaudi) e saggi, fra cui ricordiamo Tutti i banchi sono uguali (Einaudi, 2017), Ho 16 anni e sono fascista (Piemme, 2018), Contro l’identità italiana (Einaudi, 2019), Riparare il mondo (Laterza, 2020), Roma non è eterna (Chiarelettere, 2021), L'ultima ora. Scuola, democrazia, utopia (Ponte alle Grazie, 2022).Collabora con diverse testate, tra cui «L’Essenziale-Internazionale» e «Domani».